Pro Sesto, il sogno continua. Andreoletti: “Qualcosa di irripetibile. Faremo un quadro per non dimenticarlo
Il risveglio a Sesto San Giovanni, un comune di circa 80.000 anime nell’interland milanese, dev’essere stato all’insegna di un forte mal di testa. La causa? La classifica del girone A del campionato di Serie C dove milita la squadra locale. La Pro Sesto.
Pro Sesto un progetto giovane e la voglia di continuare a sognare
Ieri sera, prima di addormentarsi i tifosi della Pro Sesto devono aver letto la classifica e pensato: sarà mica quella dell’anno scorso scritta al contrario? Invece no, è tutto vero. La Pro Sesto, con la vittoria conquistata nella 7^ giornata di ritorno in casa della Triestina ha raggiunto l’apice della classifica del girone A. Sin dall’inizio della stagione in corso la Pro ha dimostrato che la musica fosse cambiata. In estate, il direttore sportivo, Christian Botturi, ha cercato di impostare un progetto nuovo, giovane e ben indirizzato a nuovi obiettivi. “Umiltà, unione e principi tecnici tattici”. Principi semplici, concreti, ma fondamentali. Umiltà e unione, due elementi che stanno caratterizzando, sin qui, il percorso dei lombardi.
Umiltà dentro e fuori dal campo. Come quella dimostrata dall’allenatore Matteo Andreoletti nella conferenza stampa prima del match con i friulani: “La classifica ci dice che quello di domenica sarà un testa-coda, con i valori di inizio stagione che avrebbero fatto pensare a posizioni invertite tra noi e la Triestina (…). Per provare a conquistare quella vittoria che ci permetterebbe ancora di più di avvicinare il nostro obiettivo, dobbiamo andare a giocarcela senza guardare la classifica.
La squadra sta stupendo tutti con le sue prestazioni e il suo spirito di abnegazione alla causa. La società è riuscita a creare un’alchimia perfetta. Talento, determinazione e sacrificio sono le doti che Botturi ha cercato e trovato nei suoi acquisti. Ragazzi nati tra il 1995 e il 2003 che si integrano a perfezione con giocatori navigati ed esperti come il classe 1988 Riccardo Capogna; vera chioccia della squadra. Tra i giovani spiccano i nomi di Nicolò Radaelli classe 2003, prodotto del settore giovanile dell’Inter, il terzino Giovanni Vaglica, sempre nato nel 2003, proveniente dal Parma o Felice D’Amico nato nel 2000 e cresciuto nel vivaio della Sampdoria dove ha disputato anche due partite del Campionato di Serie A. Senza dimenticare Nicolò Bruschi, classe 1998 che con il gol al Nereo Rocco ha scalato la classifica marcatori posizionandosi in vetta. Proprio come la sua Pro Sesto. Non di certo un caso. Talenti freschi che a Sesto hanno trovato l’ambiente giusto per crescere tecnicamente e umanamente. La scelta di puntare sui giovani non si è fermata solo ai calciatori. Andreoletti, infatti, risulta l’allenatore più giovane tra i professionisti.
Le parole dei protagonisti
È lo stesso allenatore, seguito da due veterani come Riccardo Capogna e Mattia a Corradi a spiegare, dopo la vittoria con la Triestina, quanto valga questa squadra. “Giocare in uno stadio come questo mette molta pressione (…). La squadra è fondamentale. Ha dei valori molto importanti, anche chi entra è sempre pronto e non abbassa mai la qualità di chi esce. Abbiamo qualità e dobbiamo alzare le prestazioni. Sono molto soddisfatto dei miei ragazzi.” La classifica? “Giusto fare la fotografia della classifica, metterla in un quadro e conservarla: penso sia qualcosa di irripetibile per una dimensione come la nostra e grande motivo di orgoglio”. Riccardo Capogna non nasconde la gioia del gol: “Il gol è stata un’emozione importante. La panchina? “quello che serve è l’attaccamento alla maglia, sempre, anche se non giochi titolare. È sempre un piacere aiutare questi ragazzi che vanno sempre a 200 all’ora”. Nelle parole di Corradi invece viene svelato un retroscena che dimostra quale sia lo spirito nello spogliatoio: “Fino alla fine del primo tempo non ci riusciva nulla. Negli spogliatoi il mister ce l’ha fatto capire e nel secondo tempo le cose sono cambiate”.
9 punti in 3 partite, 46 punti totali in classifica e l’entusiasmo per continuare a sognare. Questi sono gli ingredienti per curare l’emicrania dei fedelissimi tifosi della Pro…”Pro”…come…vabbè forse a Sesto preferiscono che non si dica nulla. Si sa, una parola è troppa e due sono poche.
A cura di Alvise Gualtieri