Un epilogo destinato a lasciare più di una scoria nell’ambiente Pro Vercelli. A impensierire non solo il pareggio contro il Renate, ma soprattutto la pesantissima squalifica inflitta all’allenatore Franco Lerda.
Il Giudice Sportivo ha infatti comminato 11 giornate a Lerda per aver “pronunciato una frase razzista nei confronti di un giocatore avversario durante il primo tempo della partita contro il Renate di domenica 20 febbraio”.
Un’accusa pesantissima alla quale lo stesso Lerda della Pro Vercelli risponde in apertura di conferenza pre-Seregno: “Ci tengo a far presente che non sono mai stato un razzista e mai lo sarò. Mi spiace molto che una parola detta senza alcun obiettivo discriminatorio sia stata strumentalizzata in questo modo, dipingendomi per ciò che non sono. Essendoci un procedimento in corso non intendo commentare o rispondere ad altre domande e sono sicuro che verrà fatta chiarezza per provare la mia posizione”.
C’è anche il campo nei pensieri di Lerda e della sua Pro Vercelli, che domani nella trasferta di Seregno sarà sostituito in panchina dal vice Andrea Nuti. Un avversario apparso in ripresa, nonostante il pareggio finale contro la Juventus U23 dopo il doppio vantaggio: “Squadra difficile da affrontare e non è una frase fatta: ha nel temperamento, praticità e determinazione le sue armi migliori. Vinceva 2-0 con la Juve U23 ed è da letteralmente prendere con le pinze anche a Mantova poteva vincere, ma noi dal punto di vista nervoso ci siamo, anche se logicamente non abbiamo avuto gran tempo per prepararla, come le altre volte, dato che domenica eravamo in campo”.
“Premesso che si può sempre fare meglio, oggi siamo più consapevoli: siamo cioè quello che si sapeva saremmo potuti e dovuti diventare, quando ho preso la squadra. Questo dobbiamo confermarlo partita per partita, sennò non conta niente. Il nostro, lo abbiamo ampiamente capito. E’ un campionato equilibrato e che sia contro SudTirol o Pro Sesto il risultato non è mai scontato”.
Lerda che poi aggiunge: “Un esempio? A Salò abbiamo vinto sì 3-0 ma certamente abbiamo subito più tiri in porta rispetto alla gara col Renate. Mi dite che giovani e difesa siano i nostri i punti positivi? Devi necessariamente partire da un certo equilibrio di squadra per poter lavorare sui giovani. L’avete visto come sia vero che io non guardi la carta di identità, cercando di mettere sempre in campo gli undici che ritengo essere i migliori in quel momento”.
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