Ci ha messo appena 24 giorni per tornare in campo dopo un intervento chirurgico di meniscectomia selettiva esterna del ginocchio sinistro, effetti di un trauma distorsivo riportato a Latina, e lo ha fatto chiudendo la stagione sul campo, nel finale di Modena-Bari 3-3: ritratto di Raffaele Pucino, uno dei leader carismatici dello spogliatoio del Bari. Terzino esperto, 31 anni festeggiati lo scorso 3 maggio e una scelta vincente: quella di tornare in una categoria come la Serie C, dove mancava da 10 anni (prima e ultima esperienza con l’Alessandria, ndr) e vincerla.
L’arrivo di Pucino a Bari aveva rappresentato la fase finale di una mini-novela di calciomercato: nell’aria da metà luglio, si era sbloccato il 31 agosto. E non per dubbi di natura tecnica da parte del ds Ciro Polito e dell’allenatore Michele Mignani. Prima infatti il club biancorosso doveva completare delle uscite. L’ex Ascoli, rimasto svincolato dopo un biennio nelle Marche, aveva saputo attendere. “Nella vita comportarsi in un certo modo significa ancora qualcosa – aveva raccontato qualche settimana fa ai canali ufficiali del club – soprattutto se trovi persone che credono in questi valori. E così, dopo tanti anni a buoni livelli in B, quest’estate ho trovato una sola persona ad aspettarmi, il direttore Polito“. Risultato? Spesso titolare a destra, ha messo insieme 25 presenze e un gol, nel derby di dicembre contro il Taranto.
Le porte sono con vista sulla B, categoria in cui Pucino ha giocato quasi 300 partite, sono aperte. Il difensore è stato uno dei leader carismatici del gruppo allenato da Michele Mignani. Merito di una personalità notevole, mai nascosta sul campo e fuori. E senza lesinare punzecchiature agli avversari. Lo ha fatto a dicembre dopo l’1-1 di Avellino, con un post su Instagram che destò parecchie polemiche. Si è ripetuto il 3 aprile, nel pomeriggio della vittoria promozione sul campo del Latina. Come? Con una maglia che ricordava la lettera B, su sfondo bianco e con testo blu e rosso. Pucino aveva voluto “omaggiare” alcune delle frasi raccolte nel corso degli ultimi mesi e pronunciate da avversari del Bari. Uno sfottò pungente e ironico al tempo stesso. Nella gallery delle dediche trovano posto quattro allenatori: si parte da Zdenek Zeman del Foggia passando per Silvio Baldini del Palermo e Walter Novellino della Juve Stabia fino ad Antonio Calabro, sulla panchina del Catanzaro fino a fine novembre. Una maglia-memoriale, che ha presto fatto il giro del web. E che ha cementato il legame tra Pucino e il Bari. Ora di nuovo entrambi pronti per la B.
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