La C è una lettera nel destino della Puglia in questo maggio 2023. C come Capitanata, territorio che accomuna Foggia e Audace Cerignola, messe di fronte dal destino e dal sorteggio nel primo turno della fase nazionale dei playoff. C come la categoria ritrovata dal Brindisi, vincitore dello spareggio promozione ai danni della Cavese, dopo 33 anni di assenza. Sono i tre volti della settimana, in una stagione che tra i professionisti che rappresentano la regione nel calcio ha avuto sin qui una sola delusione, quella legata alla retrocessione della Fidelis Andria. Il Lecce sarebbe al momento salvo in Serie A, il Bari giocherà i playoff in B da terzo, Taranto e Virtus Francavilla hanno conquistato serene salvezze in C e il Monopoli si è fermato nei playoff proprio contro il Cerignola.
Il tabellone della prima fase nazionale dei playoff ha messo di fronte Foggia e Cerignola. Incrocio tra due realtà distanti 40 chilometri sulla carta geografica ma separate da una storia calcistica agli antipodi, o quasi. I rossoneri all’inizio degli anni ’90 emozionavano il mondo del calcio e la Serie A con Zemanlandia, i gialloblù negli ultimi anni sono passati dalla Prima Categoria al sogno di concorrere per il salto in B. Nel mezzo ci sono tante storie da ex, tutte che vanno dal Monterisi verso lo Zaccheria: Michele Pazienza, oggi allenatore dell’Audace e ieri nato nelle giovanili del Foggia, il ds Elio Di Toro, che a Foggia ha giocato all’inizio del millennio, fino a Miguel Angel Sainz-Maza, allenato da De Zerbi in rossonero. In campionato le ha separate un solo punto in favore di Ogunseye e soci ma i due derby sono andati entrambi al Cerignola: 3-2 in rimonta a Foggia, 4-2 al Monterisi.
Nelle due città l’atmosfera è elettrica e da giorni non si parla d’altro. La risposta alla domanda “Avreste preferito il derby più in là?” è la stessa: “Sì“. Tanto basta per raccontare le ansie e le emozioni che questo doppio incrocio (andata il 18 maggio a Cerignola, ritorno il 22 maggio a Foggia) nasconde. In molti a Cerignola non nascondono di tifare anche per il Foggia, squadra di riferimento del territorio per tanti anni. Giovedì sera metteranno però da parte il passato e si concentreranno solo sul presente, con una punta di amarezza per il divieto di trasferta previsto per entrambe le partite.
Pazienza era un raccattapalle di 13 anni a Foggia quando, stagione 1995/96, Delio Rossi allenava i rossoneri. A 28 anni di distanza Rossi è tornato su quella panchina e Pazienza sarà suo avversario. Si guarderanno negli occhi. La storia li vuole Davide e Golia, il campionato dice che almeno sulla carta sarà una sfida molto equilibrata.
Almeno una delle due farà ancora parte della Serie C anche nella stagione 2023/24. E ai nastri di partenza del campionato ci sarà il Brindisi. Merito degli ultimi 100 giorni vissuti dal club biancoblu, imbattuto e quasi imbattibile da inizio febbraio in avanti. E pensare che dopo il ko casalingo contro il Martina la società aveva deciso per l’esonero dell’allenatore Ciro Danucci salvo fare dietrofront in 24 ore.
Risultato? La squadra ha ottenuto 32 punti sui 36 a disposizione nelle ultime 12 partite del girone H di Serie D, con la Cavese sconfitta prima in campionato e poi nello spareggio promozione. Per una festa che ha coinvolto un’intera città e che permette almeno di riequilibrare il numero di pugliesi (sei) che prenderanno parte alla prossima edizione del campionato di C.
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