Pescara-Turris, minuto 54. La partita è bloccata sullo 0-0. Il Pescara di Zeman sta attaccando. È alla ricerca di punti preziosi per conservare il terzo posto. Ma la partita non si sblocca, la Turris continua a difendersi. Ci sarebbe bisogno di una giocata. Detto fatto. Rafia prende palla sulla trequarti offensiva, si libera in mezzo a tre giocatori della Turris, e dopo essere entrato in area di rigore mette in mezzo un pallone precisissimo che Merola deve solo spingere in rete. 1-0 e partita stappata. Alla fine il match termina per 3-1 per gli abruzzesi, che con i tre punti guadagnati riescono a mantenere il terzo posto e a conservare due punti di vantaggio sul Picerno quarto in classifica.
Una bellissima giocata, dunque. Che certifica, in caso fosse necessario, l’apporto che il giocatore franco-tunisino ha dato agli abruzzesi dal suo arrivo nel mercato di gennaio. Nell’intervista post-partita è arrivata per Rafia la benedizione di uno che di calcio se ne intende, ovvero l’allenatore dei biancazzurri Zdenek Zeman. “Rafia? Gli auguro che possa arrivare a livelli diversi“. Una benedizione importante per il centrocampista, da parte di un allenatore navigato che nel corso della sua lunga carriera ha conosciuto e lanciato diversi talenti importanti del calcio italiano. Parole al miele per lui sono arrivate anche da parte di Sebastiani, presidente degli abruzzesi: “Rafia non c’entra niente con questa categoria. Anche in Serie A ci sono pochi giocatori con la sua qualità“.
C’è poi un retroscena di mercato. Il suo arrivo a Pescara era tutt’altro che scontato, viste le alte richieste per Rafia. Parola di Yvan Le Mee, agente del giocatore. Che racconta ai nostri microfoni i dietro le quinte della trattativa: “Noi volevamo restare in Italia. Inizialmente volevamo la Serie B, ma Pescara è Pescara. Con le sue strutture, il suo stadio e la sua storia. Poi il direttore sportivo mi ha fatto la testa come un pallone per prendere il giocatore, mi ha chiamato tutti i giorni. Anche Colombo ha chiamato spesso il ragazzo“. E sul futuro, il procuratore risponde: “Rafia è venuto qui per aiutare il Pescara. L’obiettivo è riportarlo in Serie B tramite i play-off, anche se è molto difficile. Speriamo che il Pescara vada in Serie B e che Rafia possa avere un progetto in B con i biancazzurri anche nella prossima stagione“.
Se il tuo allenatore e il tuo presidente dicono apertamente che non appartieni a questa categoria, forse un fondo di verità c’è. Per ulteriori informazioni, chiedere ad Andrea Pirlo. Era il 13 gennaio 2021, in un Allianz Stadium a porte chiuse si disputano gli ottavi di finale di Coppa Italia tra Juventus e Genoa. Con il risultato inchiodato sul 2-2, Pirlo butta nella mischia proprio Rafia. Un gesto azzardato, forse. Ma che paga. Perché nei tempi supplementari Hamza la butta dentro per il 3-2 finale. Un’emozione grandissima per il talento franco-algerino, e un gol fondamentale per i bianconeri che poi vinceranno quella Coppa Italia. Dopo la partita con il Catanzaro anche Vivarini, allenatore dei giallorossi, si è espresso sul giocatore: “Mi ha impressionato, sembrava Zidane“. Immediata la risposta di Rafia: “Ringrazio mister Vivarini per il paragone con Zizou, ma sono concentrato solo sulla squadra e sugli obiettivi da conquistare. Sono contento per gli assist e ancora di più per Lescano, Merola e Kolaj che stanno facendo benissimo”.
Rafia impressiona tutti e vuole continuare a volare con il suo Pescara.
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