Claudio Ranieri in panchina / Image Photo Agency - www.lacasadic.com
Ci sono storie che meritano di essere raccontate. E la storia di Ranieri è una di quelle.
Esistono quelle personalità del calcio che mettono d’accordo tutti. E nonostante il lavoro in campo sia sempre stato eccellente, quella non è la qualità migliore. È lo spessore umano a prendersi la prima pagina.
È il 1988 quando un giovanissimo Claudio Ranieri approda sulla panchina del Cagliari. Prima solo esperienze con la Vigor Lamezia e Campania Puteolana in Serie C1. Ma è nell’isola di Gigi Riva che inizia a mettere le basi per essere ricordato in eterno.
Le prime volte di Ranieri in terra sarda entrano nella storia. Prima conquista la promozione diretta in Serie B con 45 punti, poi vince la Coppa Italia di categoria. Ma è quanto realizzato la stagione successiva a restare nei ricordi dei tifosi del Cagliari. I sardi – dopo una stagione disputata ad alti livelli e con pochi cali – sotto il cielo di Pisa festeggiano una storica qualificazione in Serie A.
Qui nasce la leggenda. Interessa poco se sei giovane e hai una carriera davanti. Il mito di Claudio Ranieri inizia a scriversi. Lo ricorderanno gli adulti, più difficile i giovanissimi. Ma quando si parla dell’allenatore classe ’51 risulta impossibile non alzarsi in piedi in segno di rispetto. Anche solo dopo aver ascoltato il suo nome. Un signore del calcio. Lo ha dimostrato sul campo, certo. Ma soprattutto fuori.
Dopo la salvezza ottenuta in Serie A con una giornata d’anticipo, il suo nome è sulle liste dei club italiani più importanti. Allenerà Fiorentina, Napoli, Inter, Juventus, la sua Roma. Prima di affacciarsi in Premier League per la seconda volta. Lo aveva già fatto con il Chelsea nel 2000. Ecco che arriva il Leicester nel 2015. La stagione inizia con un solo obiettivo: la salvezza.
Claudio Ranieri scrive la storia con la vittoria della Premier League. E farlo in uno dei campionati più difficili al mondo rende ancora di più l’impresa e la grandezza. Da quella squadra nasceranno stelle del calcio mondiale: Kantè, Vardy e Mahrez su tutti.
Entrato dalla porta secondaria, esce da quella principale con un trofeo, una partecipazione in Champions League e una strada con il suo nome: «Ranieri road». Un pò come le strade del cuore. Per gli amanti del calcio ci sarà sempre posto per l’allenatore italiano.
“Grande rispetto per questo grande uomo, che ci ha aiutato a scrivere la storia, mi hai aiutato a migliorare come giocatore dandomi il coraggio di cui avevo bisogno. Hai creduto in me fin dal primo giorno. Un enorme grazie e buona fortuna, che Dio ti benedica”. Parole e musica di Riyad Mahrez: uno che con il Manchester City vincerà di tutto.
Nel 2023 ritorna a casa. O meglio: nella sua seconda casa. La sua isola. Cagliari. E lo fa cercando di compiere un miracolo. I sardi salutano Liverani con il quattordicesimo posto in classifica. Concluderanno il campionato in quinta posizione qualificandosi ai playoff per ottenere la Serie A.
Dopo aver eliminato Venezia e Parma, il gol di Pavoletti a 15” dalla fine nella finale contro il Bari regala a Ranieri una promozione indimenticabile. Il primo pensiero dell’allenatore romano? Dopo aver ringraziato i suoi tifosi chiede loro di smetterla di cantare cori contro il Bari, squadra sconfitta.
L’avventura in Serie A non inizia nel migliore dei modi. Ma non interessa l’avvio, ma l’arrivo. E l’arrivo è incantevole. Per l’ennesima volta legato al suo nome e quello dell’isola sarda. Il Cagliari si salva con una giornata d’anticipo dopo la vittoria esterna per 0-2. Poi l’annuncio: “Dopo la promozione in A, che magari non ci aspettavamo così immediata quando arrivai a gennaio, e questa salvezza arrivata ora, ho deciso la cosa giusta, lasciare adesso. A malincuore, perché è una decisione dura e sofferta”.
Ranieri mancherà a tutti. La sua presenza all’interno del mondo del calcio aveva un valore immenso. Soprattutto per lo spessore della persona. Dai complimenti fatti agli avversari alle zero responsabilità attribuite all’arbitro. Uno dei pochi a mettere d’accordo tutti. Don Claudio, è stato un viaggio intenso e fantastico. Ora sei storia.
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