Antonio, il dodicesimo uomo della Recanatese
La stra-nota storiella del dodicesimo uomo diventa una poetica realtà nella città di Giacomo Leopardi. Ma niente strofe, nessuna rima. Solo tanto cuore e tantissimi chilometri. Tutti quelli percorsi da un tifoso unico; unico non solo perché sugli spalti del Brilli Peri si è ritrovato il solo supporter della Recanatese ad aver seguito la sua amatissima squadra in trasferta. Antonio Tarducci. Con la T, non C. Precisione prima di tutto, perché questa storia ha già contorni poetici così com’è. E poi la precisione lascia spazio alla fedeltà, quella che Antonio porta con sé ovunque come una bandiera. Manifesto dell’attaccamento alla sua squadra.
Giallorosso da sempre. Operaio per professione, amante della Recanatese per passione. Viscerale. Fin da bambino, super-tifoso. Nessuna partita persa, né in casa né in trasferta. Senza farsi mancare nulla, dalla prima squadra alla Primavera. Anche la Juniores. Anche a costo di viaggiare da solo. Come per l’ultima (solo in ordine cronologico) trasferta della sua Recanatese contro l’Aquila Montevarchi del 26 novembre. Il club toscano gli aveva proposto l’accredito ma Antonio ha ringraziato e declinato l’invito. Perché oltre agli innumerevoli ricordi colleziona anche i biglietti. Ma è impossibile non citare anche altre gare fuori casa di questa stagione come quella di Alessandria (oltre 480 km). Viaggi passati e futuri: Olbia, ad esempio, in programma il 3 dicembre. Perché Antonio farà di tutto per seguire la squadra anche in Sardegna.
Una storia unica, e non perché lui in alcune occasioni si è ritrovato l’unico per davvero sugli spalti. Una storia di fatta di chilometri percorsi e biglietti collezionati, trasferte impegnative e viaggi in solitaria. Ben oltre la famosa siepe. Ma che soddisfazione. Anche per Recanati e per la Recanatese. Perché tra trasferte-record e racconti lontani di (presunti) tifosi finti, c’è Antonio. Il vero dodicesimo uomo della Recanatese.
A cura di Guendalina Galdi