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Giochiamola noi, Reggiana-Cesena: derby e big match del prossimo weekend

Reggiana contro Cesena, prima contro seconda. Tira aria di gran calcio e…di Serie B al Mapei Stadium. Un derby importantissimo anche per Aimo Diana e William Viali, che in carriera da allenatori si sono sfidati una sola volta: era la stagione 2015-16, la Feralpi di Diana pareggiò 1-1 con la Pro Piacenza di Viali. Altri tempi. Oggi guardano tutti dall’alto. Diana è in testa con la sua Reggiana, tre punti…a Nord del Cesena che è fermo a quota 28. E dire che si sfidano le due migliori difese del torneo (5 Cesena, 6 Reggiana), dopo il Sudtirol, sarebbe oltremodo riduttivo.

La veste tattica del Cesena dovrebbe essere quella degli ultimi tempi: il 4-3-2-1, modulo ad albero di Natale che grazie alle caratteristiche dei singoli tiene aperte le porte a variazioni sul tema (4-3-1-2, ad esempio). Stessi uomini e possibilità di variare modulo e modo di attaccare senza attingere dalla panchina. D’altronde la profondità della rosa e il giusto mix di età e caratteristiche rappresentano requisiti fondamentali in sede d’allestimento di una squadra d’alta classifica. La Reggiana risponderà con un 3-5-2 dinamico, flessibile, declinabile in 3-4-1-2 o 3-4-2-1 a seconda delle zolle occupate dai diversi e versatili interpreti offensivi della squadra che, però, dovrà far a meno del suo capitano Rozzio.

William Viali, allenatore del Cesena

Reggiana-Cesena, i numeri che fotografano le due squadre

Partiamo da una premessa: entrambe, in campo, si comportano da big. La Reggiana (54,3%) tiene il pallone più del Cesena (51,2%) ed arriva maggiormente a calciare verso la porta avversaria (202 tiri contro i 138 dei “cugini”, prima assoluta in C). Occhio al fattore piazzati e calci d’angolo, soprattutto: la Reggiana ne ha già battuti 86, seconda solo al Catanzaro. E in un calcio dove gli episodi la fanno da padrone, si presti attenzione. Ma i veri dati che fanno capire quanto queste due squadre riescano ad affermare il proprio gioco e ad incutere paura agli avversari sono quelli relativi al PPDA e al PPDA Against, dato che serve per misurare il pressing offensivo esercitato e subìto. Quello portato avanti dalla Reggiana è molto alto, con i 2-3 calciatori offensivi pronti ad andare a soffocare il primo facitore di gioco avversario. Un po’ meno aggressivo il Cesena, che solitamente recupera palla in una posizione di campo anche “più bassa” per poi organizzare la transizione con la forza e la potenza delle sue bocche di fuoco, innescate dai piedi raffinati dei vari Rigoni, Berti, Missiroli etc.

Credit foto AC Reggiana

Squadre che fanno paura

Il Cesena, al contempo, è la squadra meno aggredita delle due, ma entrambe restano sotto la media. Motivo? Già specificato prima: di norma gli viene lasciato il pallino del gioco. Gli avversari accettano il palleggio nella metà campo, non esercitano un pressing ultraoffensivo, per poi azionare la riconquista nella zona del centrocampo. Temute e rispettate. Sarà curioso, sotto questo punto di vista, osservare le scelte dei due allenatori. Che, nel corso delle ultime 5 gare, hanno tenuto un baricentro medio simile: 45,2 metri per la Reggiana e 44,8 per il Cesena. Squadre corte, moderne, col dato dei passaggi effettuati totali (5421 Reggiana, 5445 Cesena) e per minuto di possesso (13,7 contro 13,8, rispettivamente seconda e terza) che lasciano chiaramente poco spazio alle interpretazioni: ci troviamo di fronte a due squadre mature, pensanti, esperte, che sanno scandire i tempi della manovra e gestire la palla con qualità. Il dato sull’indice di pericolosità, inoltre, racconta di una Reggiana che fin qui ha raccolto più di quanto – numeri alla mano – meritasse. Ma sono dettagli, perchè oltre i numeri c’è poi la qualità del singolo e la forza del gruppo. 

Incroci pericolosi, tra bomber e signori della Terra di Mezzo

Impossibile non evidenziare il confronto tra i due bomber, gli attaccanti principe delle rispettive squadre che hanno seganato di più: Zamparo tra le fila della Reggiana e Bortolussi in quelle del Cesena. Il primo ha siglato fin qui sette reti, mentre il suo collega in bianconero cinque. La chiave, sintetizzando quanto riportato sopra, potrebbe però anche essere ricercata nel cuore del centrocampo. Per resistere agli assalti della seconda in classifica sarà infatti fondamentale per la Reggiana andare a soffocare la mente Rigoni, che potrebbe dapprima essere preso in consegna da uno dei 2-3 calciatori schierati sulla prima linea per poi essere “tallonato” da uno dei mediani pronto ad uscire. Stesso dicasi, dal lato opposto, per Cigarini. I due signori della Terra di Mezzo vantano infatti una precisione ed accuratezza dei passaggi vicina al 100%. Altro che birra e pop-corn, armatevi di penna e taccuino: lo spettacolo è assicurato e noi siamo pronti a godercelo.

Redazione

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