A distanza di tre settimane dall’annuncio, si è presentato alla stampa il nuovo direttore sportivo della Reggiana, Roberto Goretti. In conferenza, c’era anche il presidente Carmelo Salerno, nonchè artefice dell’approdo a Reggio Emilia dell’ex ds del Cosenza. Goretti, che ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2024 con opzione per un’altra stagione, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione: “Anche da calciatore molto spesso ho scelto a sensazione, e la Reggiana e il Presidente mi hanno trasmesso voglia di costruire qualcosa e di farlo insieme e questo punto per me è troppo importante. Io credo di non aver fatto nè il calciatore nè il dirigente per soldi, ma soprattutto per passione, e l’ho dimostrato con i fatti perchè ho rifiutato offerte di categorie superiori per proseguire il mio lavoro”.
Il direttore sportivo Goretti ha poi speso parole importanti per società e tifosi, facendo poi anche un confronto con l’esperienza di Cosenza: “La categoria non è sempre importante, qui ci sono una società, una città e dei tifosi di altissimo livello, che non possono essere catalogati da questa categoria. A Reggio Emilia trovo tutte le condizioni opposte rispetto a Cosenza. Prima di tutto si gioca per vincere e non per salvarsi, che è molto più difficile, inoltre qui trovo una rosa già praticamente fatta con 21 contratti, e che l’anno scorso ha fatto un grandissimo campionato e avrebbe conquistato la Serie B se non fosse per un episodio che si verifica una volta ogni 40 anni. A Cosenza invece trovavo una squadra che era retrocessa e con pochissimi giocatori sotto contratto. Qui mi si prospetta uno scenario in cui fare tutto con grande calma”.
Il ds si è infine soffermato su ciò che serve per dare continuità, concentrandosi anche sulla conferma di Diana: “E’ una sfida in cui l’aspetto che mi piace di più è la possibilità di costruire oltre che ottenere i risultati. Ho fatto un un po’ di esperienza, anche viaggiando per l’Europa ho visto che ci sono due aspetti che servono a dare continuità ad un società e a costruire nel lungo: le strutture ed il settore giovanile. Poi la prima squadra è la punta dell’iceberg che trascina un po’ tutto, e anche i regolamenti sono molto penalizzanti a seconda delle categorie. La scelta di Diana è stata molto convinta, perchè da osservatore esterno lo scorso anno ho visto una squadra forte e che giocava bene”.
Accanto a Roberto Goretti in conferenza stampa, il presidente della Reggiana, Carmelo Salerno: “Con il direttore ci siamo incontrati nel mio studio e lui ha subito riconosciuto il disegno dei campi di Via Agosti. Da lì, abbiamo parlato dell’importanza per una società di avere una casa e un centro sportivo per creare un patrimonio, far allenare e far crescere i giocatori creando valore. Gli ho spiegato – prosegue Salerno – che il mio desiderio è quello di fare un calcio sostenibile, con un centro sportivo alla base di tutto da coniugare con città, sponsor e tifosi. Questo è l’unico modo per cercare di non far cambiare sempre la proprietà alle squadre di calcio, facendo sì, che si possa durare nel tempo. Goretti la pensa come me, anzi, io vedo il calcio come lui che ha una grande esperienza. Ciò che per me era un sogno, lui l’ha realizzato a Perugia e Cosenza”.
Il presidente Salerno dichiara infine di essere entusiasta della scelta di Goretti, etichettandolo come un vero e proprio top player: “Sono felice e orgoglioso che abbia accettato, lasciando dopo quasi 10 anni la Serie B per scendere in Serie C. Non era scontato, ma questa scelta deve rendere orgogliosa la città, i tifosi e la società. Ritengo sia forse il più bravo direttore sportivo in Italia fino alla Serie B. Sono convinto di avere portato a Reggio Emilia un top player. Sono sicuro che la società crescerà a livello organizzativo, speriamo di coniugare la crescita societaria, con quella sportiva e anche con l’economia. Queste sono le ragioni per cui l’ho scelto e ringrazio di cuore Goretti per aver accettato di venire alla Reggiana”.
A cura di Antonio Palladino
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