Nuovo appuntamento con LaCasadiC su Twitch. Ai nostri microfoni si è presentato Eric Lanini, attaccante della Reggiana autore di un grande avvio di stagione. Il classe 1994 ha messo a referto sino ad ora 5 gol e 2 assist in 16 presenze. La sua squadra è attualmente prima nel Girone B e, dopo aver sfiorato la promozione nella scorsa stagione, gli emiliani puntano alla Serie B in questa stagione. Dopo Ferrari, Pascali, Reginaldo e Iemmello, un altro bomber si è raccontato sul canale GDM_Live. Di seguito le parole dell’attaccante della Reggiana.
Tornato in gol nell’ultimo match di campionato, Lanini ha parlato delle sensazioni dopo la rete: “Tornare al gol è stata una liberazione. Per un attaccante, segnare è fondamentale. Sono contento per la squadra, quest’anno è un campionato diverso rispetto all’anno scorso. Il livello è molto più alto. Giocare da primi in classifica sicuramente aiuta. Siamo noi i nostri principali nemici, siamo padroni del nostro destino“.
Proseguendo, il bomber della Reggiana ha parlato del suo ritorno in Emilia: “Quest’estate avevo diverse proposte ma il mio cuore appartiene a Reggio. Mister Diana mi ha capito, mi sta dando la possibilità di esprimermi al meglio. Il pubblico, inoltre, è sempre vicino a noi e vicino a me. Mi sta dimostrando tanto calore“. Piccolo racconto sulla scelta del numero di maglia: “Quest’anno ho preso la 10. Sento la responsabilità addosso, non mi pesa”.
Ai nostri canali, Lanini ha anche parlato delle punizioni, suo marchio di fabbrica: “Quest’anno non è ancora arrivata la rete dal piazzato. E’ un mio obiettivo, spero regalino punti alla mia squadra“. Sulla scorsa stagione e il testa a testa con il Modena: “Non biasimo nulla alla squadra. Avevamo fatto 86 punti e abbiamo perso soltanto due partite e vinto tantissimo. Il Modena ha fatto qualcosa di incredibile, noi siamo arrivati a -2 da loro. Non è bastato, il rammarico c’è. Averlo perso con un gol dalla porta (Gagno, ndr), è stata una bella beffa“. Andando avanti, Lanini ha parlato del suo allenatore, Aimo Diana: “Ho trovato una persona che capisce la squadra. Sa come far rendere i giocatori. Si percepisce la sua umanità. Sono molto legato a lui“.
“Sono scaramantico, però vi dico: se vinciamo il campionato mi faccio il baffo granata”, così Lanini ha voluto rispondere alla domanda legata alla possibile promozione in B e cosa farebbe per festeggiare. Proseguendo, sul tema Juventus: “Io sono nato a Torino, l’U-23 è un progetto importante. Sono stati i primi ad avere una seconda squadra. Quando io mi sono ritrovato lì ero un fuori quota. Ho cercato di mettere la mia esperienza al servizio della squadra“. Sui ragazzi con cui ha giocato in bianconero, Lanini si è così espresso: “Il primo nome che mi viene in mente è Dany Mota. Lui era giovane e nella stagione precedente aveva fatto bene all’Entella. Mi impressionò tantissimo, era un giocatore pronto e esperto. Lui era un passo avanti, non avevo dubbi sul fatto che avesse giocato la Serie A“.
Andando avanti, sui suoi ex compagni: “Io credo che nel calcio esistano tanti Fagioli. Se sei bravo e hai qualità e personalità e ti trovi nel momento giusto e al posto giusto fai strada. Tutto il merito è suo, quando la Juventus lo ha messo dentro lui ha tirato fuori il meglio di sè“. Durante la sua esperienza in bianconero, Lanini ha avuto l’occasione di allenarsi più volte con la prima squadra: “Sono stato fortunato. Non ho mai avuto idoli, eccetto uno: Cristiano Ronaldo. Appena sono arrivato, lui si è alzato e mi ha detto “Piacere, Cristiano. Mi ha fatto vivere tante belle esperienze, anche se non ho mai avuto l’occasione di esordire con loro in Serie A. Forse quello è il mio più grande rimpianto“
Non mancano le curiosità sul suo periodo alla Juventus. “Da piccolo mi chiamavano il mini-Ronaldo. Io conoscevo già Bonucci e Chiellini, suo fratello era stato il mio d.s. In uno dei primi allenamenti con Cristiano stavano battendo le punizioni lui, Pjanic e Dybala. Ad un certo punto, Chiellini mi ha detto “Dai Eric tira una punizione”. Ho tirato un piazzato perfetto e ho preso il palo. Ronaldo si è girato e mi ha detto “Tira ancora”. Ho fatto il gol più bello della mia vita su punizione, Bonucci mi ha urlato “Ei Cristiano, sei tu quello vero”. Da li, con CR7 è nato un grande rapporto, ogni volta che mi allenavo con lui mi salutava e facevamo i passaggi insieme”
L’attaccante perfetto non esiste, ma Eric Lanini ha così composto il suo prototipo di 9 tipo: “Il tiro sarebe il mio, la velocità di Kargbo e la testa di Comi. Tecnica? Vi dico Luca Clemenza, mentre dribbling Chiricò. Il mio nove perfetto, inoltre, dovrebbe avere il killer instinct di Franco Ferrari”.
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