Togliendo l’aspetto tattico, nella cavalcata della Reggiana verso la Serie B non c’è un solo protagonista. Il viaggio infinito che ha portato alla promozione ha un’identità ben precisa: GRUPPO. Una parola rimarcata, sottolineata ed evidenziata a più riprese. Da Salerno fino a Goretti passando per Diana e i vari ragazzi che a ruota si sono presentati davanti alle telecamere.
In estate i nuovi innesti cercando di puntare su un assetto collaudato e ben impiantato con le radici nella voglia di rivalsa della Reggiana e di Reggio Emilia. La notte del Mapei contro la FeralpiSalò arde ancora nei cuori granata. Il bruciore di una sconfitta da alleggerire, ma non nascondere perché ricordarsi delle ferite aiuta a fortificarsi. Il cammino è stato lungo ben 37 giornate prima di trovare la sua forma positiva nella notte di Olbia. Una vittoria che certifica il lavoro fatto e la voglia del GRUPPO di arrivare all’obiettivo.
La retrocessione di due anni fa pesa ancora come un macigno, ma mai come il campionato perso all’ultima curva contro i rivali del Modena. Una sconfitta da cui risollevarsi e farlo grazie anche all’esperienza degli uomini granata. In porta Jack Venturi, il ‘figlio’ di Reggio, che nonostante le mille difficoltà tra infortuni e stop pesanti ha sempre messo al primo posto l’esaltazione della squadra rispetto alla copertina del singolo. Tante le parate decisive e importanti. Sulla cavalcata verso la Serie B ci sono anche i suoi guantoni. Dal portiere al capitano, una spina dorsale a tenere in piedi la Reggiana. Capitan Rozzio è l’emblema dei granata.
Esperienza, leadership e mai una parola fuori posto. In campo come nello spogliatoio, una guida per i più giovani e un riferimento importante anche per Diana. Qualche problema muscolare l’ha tenuto fuori in questa stagione, ma le sue consegne sono passate come testimone tra i compagni. Non è facile sostituire il capitano, ma il suo carisma si è visto anche e, soprattutto, nel dare sostegno ai suoi ragazzi anche da fuori. A loro possiamo sicuramente aggiungere la corsa e la grinta di Guglielmotti. Il fedelissimo di Diana. Un motorino a tutta fascia che con 4 gol e 5 assist è stato determinante nel finale di stagione della Reggiana. Reti pesanti, altre occasioni sciupate ma una costante ben precisa: dare tutto in campo e uscire sempre tra gli applausi dei tifosi. Quanto pesa il gol contro il Rimini arrivato nel recupero.
Dalle certezze del passato alle novità del presente. Incastri perfetti per comporre un puzzle senza pezzi mancanti. L’arrivo in estate di Nardi e Kabashi sono i tasselli giusti per dare qualità e gol alla mediana della Reggiana. Il primo è arrivato in prestito dalla Cremonese, giocatore di categoria superiore avendo giocato anche in Serie B col Como. Dalle parole ai fatti in campo ha dato prova del suo valore e non solo con le prestazioni, ma anche con le reti. Cinque in totale in campionato. Quella di Cesena in inserimento. La doppietta contro la Fermana con un doppio destro d’autore. Sulla cavalcata della Reggiana c’è anche la sua firma.
Da Nardi a Kabashi. Il centrocampista albanese si è caricato la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà. Anche lui giocatore di caratura. Centrocampista generoso e dal cuore d’oro: in campo e fuori, come il regalo a Matteo. Un gesto fatto in silenzio senza proclami. Un modo di riflettere il suo carattere, ma che in campo sembra trasformarsi. Anche per lui cinque centri in stagione di cui 4 hanno portato ben 7 punti alla causa granata. La doppietta di Montevarchi, il mancino velenoso contro la Torres e il guizzo con la Recanatese: si legge Kabashi, ma si scrive determinante.
Poter contare su tre attaccanti di questa caratura è un lusso per la categoria. La conferma di Lanini e gli arrivi di Montalto e Pellegrini hanno di fatto portato l’entusiasmo giusto alla piazza. Nonostante un inizio a singhiozzo soprattutto per l’ex Ternana, l’orchestra del gol si è sbloccata e ha iniziato a macinare reti importanti per la promozione. Lanini meno incisivo rispetto alla passata stagione, ma più al servizio dei compagni anche se i suoi 9 gol sono comunque stati determinanti.
Nove centri come quelli di Montalto, tanti dei quali decisivi per portare a casa punti pesanti in partite complicate. Poi l’infortunio e un rientro difficile ne hanno bloccato l’aiuto alla squadra. Ma una menzione particolare la merita Jacopo Pellegrini. Il classe 2000 in estate ha deciso di tornare a casa, nella sua Reggio Emilia. Non facile giocare per i colori della propria città. Le pressioni raddoppiano, ma per crescere serve anche saper superare queste situazioni. Contro la Fermana ha segnato il suo decimo gol in stagione diventando di fatto il miglior marcatore della Reggiana. Nella promozione in Serie B dei granata c’è la sua firma.
Giocatori chiave e gioco collaudato: il GRUPPO che ha fatto la differenza nella cavalcata alla promozione in Serie B.
All'Alfredo Viviani i lucani affrontano la squadra di Colombo nel match valevole per la sedicesima…
All'Alberto Pinto il derby campano tra Casertana e Giugliano, valevole per la sedicesima giornata di…
Tutti gli aggiornamenti nel turno di C di questo weekend. Torna il campionato di Serie…
Allo Iacovone i pugliesi sfidano la squadra di Auteri nel match valevole per la sedicesima…
Stagione che sembrava già finita lo scorso ottobre, poi il recupero lampo. Ha quasi dell'incredibile…
Altri problemi in vista in casa giallorossi. Cancellata la partita di campionato, ecco quando si…