Renate, Magoni: “Io l’unico responsabile. Pavanel? Non potevamo chiamare un terzo allenatore”
“L’unico responsabile sono io”. Fa mea culpa a microfoni de “Il Giorno” , il direttore sportivo del Renate, Oscar Magoni. “Questa squadra l’ho costruita io, i giocatori li ho scelti io”, ha detto con frustrazione. La squadra naviga in 14esima posizione a quota 40 punti e ha esonerato Alberto Colombo, richiamando sulla panchina Pavanel. Anche di questo il dirigente nerazzuro ha parlato, spiegando che “a cinque giornate dalla fine non potevamo pensare a un terzo allenatore per motivi ovvi”. Di seguito le parole del ds.
Renate, Magoni: “Colombo esonerato per il rendimento al Meda”
Sull’andamento che non rispetta le aspettative del club, il direttore sportivo si è assunto tutta la responsabilità: “Di questa situazione venutasi a creare, totalmente contraria alle aspettative e alle ambizioni del club, il primo responsabile sono io – ha ammesso Magoni -. Perché questo organico l’ho costruito io, questi giocatori li ho scelti io. Mi sento addosso questa squadra, come mi sento addosso questa società. Se c’è un responsabile questo è Oscar Magoni, non gli allenatori, no i ragazzi”.
Con grande trasparenza il dirigente del Renate ha poi spiegato i motivi della separazione con Colombo: “Andiamo con ordine. Lui è arrivato alle porte del mercato di riparazione e assieme a lui abbiamo condiviso tutte le scelte, in entrata e in uscita. Paga il fatto che al Meda ha perso sette delle nove partite disputate e non si tratta esclusivamente di un tema di risultati, ma anche di qualità del gioco e di prestazioni. Siamo la 19esima squadra in casa, la terza in trasferta, è un andamento troppo altalenante. Cosa non abbia funzionato lo sappiamo, non è il caso di sbandierarlo ai quattro venti“.
“Con Pavanel vogliamo un calcio più offensivo”
Al suo posto è stato scelto Pavanel, che aveva già guidato la squadra fino al 10 dicembre (19 partite, con la media di 1,21 punti a gara): “A cinque giornate dalla fine non potevamo pensare a un terzo allenatore per motivi ovvi. Siamo tornati su un tecnico che conosce l’ambiente e la squadra – ha ammesso il ds -. Vogliamo vedere con lui un Renate più offensivo, più aggressivo, che determini di più“