Dal sogno Inter, al pensiero di smettere: Palmieri ha fatto pace col passato
È cominciato benissimo il 2022 calcistico per il Fiorenzuola. Un 3-1 fondamentale per superare la Pro Sesto, fanalino di coda del Girone A di Serie C, ma soprattutto 3 punti per uscire momentaneamente dalle zone calde della classifica. A segnare il gol del sorpasso ci ha pensato sempre lui, Riccardo Palmieri. Il centrocampista classe ’95, giocando ma mezzala sinistra, ha siglato il quinto gol in campionato ed è, al momento, il capocannoniere della formazione di Tabbiani. Numeri che lasciano sensazioni altamente positive, considerando che Palmieri, dopo un passato calcistico non semplice, è alla prima esperienza tra i professionisti.
Palmieri, scuola Inter sfidando Riquelme
La storia di Riccardo Palmieri parte però da lontano. Un percorso tortuoso e difficile che ha limato il carattere e la determinazione di un ragazzo che vuole ora dare piena voce al suo talento. Si forma nel settore giovanile dell’Inter, arrivando fino alle porte della prima squadra. “Gli anni in nerazzurro mi hanno catapultato in un mondo troppo grande – ci ha detto Riccardo in una recente intervista concessa alla nostra redazione -. Indossare la maglia dell’Inter è tanta roba. Ti fa sentire importante e capisci di aver raggiunto un livello molto alto.” A maggior ragione se nel 2013, nell’esotica cornice del Qatar, la Berretti dell’Inter sfida il Boca Juniors di Carlos Bianchi, una delle più rinomate e storiche società calcistiche a livello mondiale. Il torneo è l’Al Kass 2013, e Riccardo Palmieri si ritrova a condividere il rettangolo verde, da avversario, con un genio del pallone come Juan Roman Riquelme. La partita finisce 1-1, e in quel Boca entra in campo anche un certo Leandro Paredes, appena 19enne e pronto a dimostrare al mondo del pallone le sue qualità.
Dopo quell’esperienza, però, il percorso di Riccardo si fa improvvisamente più difficile. Viene prima girato in prestito al Modena e poi rientra alla base dopo un’esperienza non troppo fortunata. L’Inter decide di non rinnovargli il contratto, lasciando Palmieri svincolato a soli 19 anni. “Fu veramente brutto. Avevo tanti pensieri in testa, credevo di non essere all’altezza. Ho pensato di smettere perché nessuno mi cercava”.
La rinascita in D
Il sostegno della famiglia e delle persone care, però, fanno la differenza, come sempre accade nei momenti di difficoltà. Riparte prima dall’Eccellenza e poi dalla Serie D, con l’obiettivo di ritrovare quella serenità che le precedenti esperienze gli hanno tolto. Il momento cardine arriva quando Palmieri firma per il Fanfulla, la squadra della sua città. Con lui la formazione lombarda vince l’Eccellenza e si porta ai vertici della Serie D. “Giocare nella tua città è speciale perché tutto ciò ti spinge a fare qualcosa in più.” 82 presenze e 10 gol per farsi conoscere nuovamente al mondo del pallone. Nell’estate del ’21 arriva la tanto sognata chiamata dalla C: è il Fiorenzuola che lo corteggia e decide di portarlo con sé. A 26 anni conosce il professionismo per la prima volta, anche se sembra che ci stia giocando da sempre. 5 reti in 20 presenze finora, miglior marcatore della squadra e tante prestazioni di livello. Lui è già un pezzo pregiato della categoria, con un obiettivo ben chiaro. “Il sogno è arrivare più in alto possibile, non so dove, ma ora voglio la salvezza con il Fiorenzuola.”
Per Palmieri è tempo di recuperare ciò che, determinate vicende, gli hanno tolto. Lasciarsi alle spalle insicurezze e paure di non essere all’altezza è stato determinante. Il centrocampista ha fatto pace col suo passato ed è ora pronto ad accogliere a pieno un futuro che sembra promettere benissimo.
A cura di Tommaso Ferrarello