Dalla Primavera dell’Udinese con Meret alla C con il Siena, la storia di Riccardi
Pareggio senza reti per il Siena di Pagliuca nell’ultima gara dell’anno contro l’Ancona. Un risultato che porta i bianconeri a quota 31 punti in classifica. Fin qui, una delle note più liete di questo Siena è stata sicuramente la difesa. I bianconeri hanno infatti la seconda miglior difesa, alle spalle della Reggiana, del girone B con soli 13 gol subiti in 20 partite giocate. Questa solidità difensiva è stata confermata anche nell’ultima partita. Ultima partita che ha visto la buona prestazione del difensore centrale Davide Riccardi, chiamato a sostituire l’infortunato Crescenzi. Il settore giovanile dell’Udinese con Meret, le promozioni e ora la C con il Siena. La sua storia.
I settori giovanili di Udinese e Verona
La carriera di Riccardi, classe 1996, prende il via nel settore giovanile dell’Udinese dove cresce insieme Meret e Vicario. Poi passaggio al Verona che, successivamente, lo gira in prestito prima al Sudtirol e poi al Lecce nel 2017. L’esperienza salentina inizia nel migliore dei modi; infatti il 4 Novembre 2017, pochi giorni dopo il suo debutto, trova il primo gol tra i professionisti contro la Fidelis Andria. In quella stagione colleziona solo 14 presenze perché, nel febbraio 2018, si infortuna al legamento crociato anteriore terminando in anticipo il campionato che sarà comunque vinto dal Lecce. Al termine della stagione il Lecce sceglie di riscattarlo e il giovane difensore ottiene la seconda promozione consecutiva con i giallorossi, volando in Serie A. Il 3 Novembre 2019 arriva il tanto atteso debutto nella gara finita 2-2 contro il Sassuolo al “Via del mare”.
Riccardi e il Siena
Dopo Lecce, diversi prestiti e il passaggio alla Triestina. In estate il trasferimento al Siena. Dopo il pareggio contro l’Ancona, il Siena resta in zona playoff. Riccardi punta a essere sempre più un protagonista della formazione bianconera. L’idolo è Sergio Ramos, il sogno il ritorno in Serie A. Prima la volontà di trovare la definitiva consacrazione e la giusta continuità. Ora c’è un girone di ritorno da giocare.
A cura di Alessandro Gonnelli