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Ricci, dg Carrarese: “Entrata da codice penale su Pasciuti”

Una Carrarese dura come il marmo frena la Reggiana e può aver fornito un grosso assist al Modena – impegnato nel posticipo contro il Cesena. Al 64′ il solito Zamparo ha portato in vantaggio la squadra di Diana me nemmeno dieci minuti dopo un super-gol di Tunjov ha riportato la situazione in parità. 

La gara dunque è terminata 1-1 ma nel post Nelso Ricci, dg della Carrarese, ha commentato così la prestazione della squadra di Di Natale, soffermandosi anche su qualche scelta arbitrale:La premessa è che la Carrarese ha disputato una partita enorme dal punto di vista tecnico e tattico. 

Di Natale Carrarese
Credit: Carrarese Calcio 1908 – Gianni Barbieri

La vittoria sarebbe stata meritata, ma non è possibile assistere alle scelte di un direttore di gara che ha sorvolato clamorosamente su due episodi, entrambi su Figoli, che meritano di essere approfonditi. Non si possono non ravvisare contatti netti, frutto di una dinamica chiara che nella seconda circostanza avrebbero determinato anche un nuovo cartellino per l’autore già ammonito. Si tratta di situazioni avvenute in una zona del campo che è quella più delicata, nell’area di rigore, e non averle valutate nel modo più giusto determinano l’effetto di decidere ed incidere su un risultato”.

Ricci: “Su Pasciuti un’entrata da codice penale”

“Senza dimenticare un’entrata da codice penale su Pasciuti con l’autore del fallo che non ha, ingiustamente, ricevuto un rosso sacrosanto. Niente di tutto questo. Il lassismo dell’arbitro ha consentito che la gara si sviluppasse in maniera nervosa e non c’è stata coerenza nella gestione della stessa tanto è che si sono esasperati gli animi. Non è il campionato della Reggiana e del Modena e della loro competizione. Ci sono anche le altre squadre che si giocano i propri obiettivi. In queste partite disputate sino a qui siamo certamente in credito per alcuni frangenti di gioco non apprezzati disciplinarmente, nel modo migliore, dagli arbitri. Chiediamo equità ed attenzione perché non si ingenerino polemiche fastidiose che non ci piace nemmeno alimentarle perché il campo deve essere il vero ultimo giudice per certificare un risultato“.