“No”, è la risposta che hanno ricevuto, nella giornata di ieri, la riforma del format della Serie C e la Superlega. La prima è stata votata ieri all’Hotel Hilton di Fiumicino nell’assemblea straordinaria di Lega Pro. Per essere approvata, la proposta avrebbe dovuto ricevere una maggioranza qualificata (2/3) dei voti. Così non è stato: 34 favorevoli, 24 contrari, 1 astenuto. Le 59 società aventi diritto a esprimere la propria opinione (la Juventus non può partecipare, leggi qui i motivi) hanno detto ‘no’ alla riforma ideata dal presidente Francesco Ghirelli e dal consiglio direttivo di Lega Pro. La stessa risposta è stata data dall’avvocatura della Corte Europea alla Superlega. E adesso? Quale sarà la sorte dei due progetti?
“Le regole della FIFA e dell’UEFA che sottopongono a una autorizzazione preventiva qualunque nuova competizione calcistica sono compatibili con il Diritto dell’Unione Europea“. Questo il parere dell’avvocato Athanasios Rantos. Ma andiamo con ordine. A 00.07 del 19.04.2021 è nata la Superlega. A capo del progetto Andrea Agnelli e Florentino Perez. In un primo momento, i club fondatori erano 12, salvo poi i dietrofront di quasi tutte le società. Un progetto che doveva essere finanziata dalla JP Morgan (che avrebbe versato 3,5 miliardi di euro per l’iniziativa) ma che, dopo pressioni di federazioni e associazioni del mondo del calcio, subì una brusca frenata. La Superlega non è mai ‘morta’, è semplicemente entrata in uno stato di quiescenza, un po’ come un vulcano pronto a esplodere. La sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea arriverà in primavera ma, queste affermazioni dell’avvocato Ramos, fanno tremare Agnelli e compagnia.
“Non è una bocciatura, soltanto una richiesta di approfondimento“, le parole del presidente Sebastiani ai nostri microfoni dopo l’assemblea straordinaria. Nella giornata di ieri, 15 dicembre, a Fiumicino, i club di Lega Pro hanno detto ‘no alla riforma’. Il nuovo format della Lega Pro prevedeva 6 gironi da 10 squadre e una successiva fase che si sarebbe divisa in ‘Poule Promozione‘ e ‘Poule Retrocessione‘. Nulla da fare per il presidente Francesco Ghirelli. La maggioranza qualificata (40 voti) non è stata raggiunta. L’obiettivo della Lega Pro resta quello di creare un campionato sempre più sostenibile e che riappassioni i giovani al calcio oltre ad aumentare lo share televisivo e gli incassi degli stadi. Riforma rimandata. Le proposte non hanno convinto tutti. Adesso bisognerà aspettare e capire, anche sentendo i pareri di Lega Serie A e Serie B, quali saranno le strade da dover percorrere. Lo ‘scossone’ c’è stato, adesso solo il tempo darà le risposte.
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