Il “record” di Vardy, la curva dell’Ancona e… quel tatuaggio: la gavetta di Delcarro al servizio del Rimini
“Ogni esperienza ha il suo valore”. Parola di Oscar Wilde, ma che veste bene ad Andrea Delcarro. Il centrocampista del Rimini è uno di quegli atleti che sta facendo tesoro della lunga gavetta. Oggi, in biancorosso, si sta guadagnando il meritato compenso dopo una lunga carriera tra i dilettanti. Un sogno che diventa realtà solo nel 2020 quando il ragazzo ha già 27 anni. A 30 mira la Serie B insieme al club romagnolo. La “gavetta” di Delcarro per i playoff del Rimini.
Delcarro, dalla Rudianese con il gemello passando per Chioggia e Adria è sempre Serie D
Anche nel calcio, come in qualsiasi altro mestiere, la preparazione fa la differenza. Bisogna sempre attraversare un percorso di formazione e crescita. E’ un viaggio che si sviluppa giorno dopo giorno. Esperienza dopo esperienza. Come sta facendo Andrea Delcarro, centrocampista del Rimini. In Romagna si sta rendendo protagonista di una stagione di alto livello. La fisicità, gli inserimenti e gli assist sono fonte di gol importanti. Anche suoi. Caratteristiche che Andrea matura nell’arco della sua lunga “gavetta”. Quella di Delcarro è una carriera all’insegna della pazienza, del sacrificio e della consapevolezza che prima o poi l’occasione giusta sarebbe arrivata. Fin dalle prime corse sui campi della provincia di Bergamo sogna di fare il calciatore. E’ cresciuto a pane, pallone e determinazione. Ad accompagnarlo in questo viaggio c’è il fratello gemello Francesco, che condivide la stessa ambizione.
Il primo contatto con il calcio arriva con l’ingresso nella Rudianese. Una piccola realtà sportiva della vicina Brescia. Centrocampista Andrea, difensore centrale Francesco. Nel 2014 giungono insieme sui campi della Serie D. La squadra che li accoglie è il Caravaggio. Cinque stagioni in cui i gemelli Delcarro esordiscono tra i dilettanti. “Giocare insieme ad un fratello gemello ti dà tanta forza”. Dirà Andrea. Quando cerchi qualcosa, però, devi fare delle scelte. Il rapporto “calcistico” dei gemelli si interrompe dopo 18 anni. Andrea si trasferisce al Levico Terme. Sempre in Serie D. 21 presenze nella stagione 2016/2017 e nessuna intenzione di mollare. Il viaggio continua all’Unione Clodiense Chioggia. Ancora in Serie D. L’atteggiamento è sempre lo stesso. Dare il massimo. Il suo turno arriverà. Le 34 presenze in laguna sono il primo approccio con un suo fedele compagno di viaggio. Il gol. 7 in quella stagione. Stipata nel “bagaglio” anche questa esperienza, Andrea si sposta ad Adria dove la USD Adriese gli affida l’intero reparto. Il calciatore ripaga la fiducia segnando 8 gol in 35 partite stagionali che contribuiscono a chiudere il campionato al secondo posto. L’approdo al professionismo deve aspettare ancora. La valigia di Andrea continua a riempirsi.
Seguendo il motto “Mola mia” e osservando Milinkovic-Savic arriva in Serie C
Torna in Lombardia. Alla Calvina. Neanche a dirlo. Serie D. Andrea ha 26 anni. E’ un giocatore maturo. L’ambizione cresce. Potrebbe essere l’ultima occasione per mostrarsi al calcio professionistico. E quindi, da buon bergamasco qual è “Mola mia”. In 24 presenze fa registrare anche il record personale di gol: 12. Le reti sono il frutto di una spiccata capacità di lettura dell’azione che gli permette di ritrovarsi a tu per tu con il portiere avversario. Senza dimenticare il colpo di testa. Lui, che forte dei suoi 185 centimetri riesce a staccare alto sfruttando la sua grande esplosività. Tagli in profondità, qualità palla al piede, colpo di testa, assist e precisione nel tiro dalla distanza. Sulle orme di Milinkovic-Savic, Delcarro costruisce il suo apparato tecnico.
Presto o tardi il destino restituisce sempre qualcosa. “Finché non ho firmato non ci credevo. Quando ho firmato è stata la realizzazione di un percorso faticoso fatto di sacrifici e di un sogno che si è reso realtà dopo tanto tempo”. Passione, dedizione e pazienza. Così un ragazzino è diventato professionista sui campi sterrati dei dilettanti. A 27 anni Andrea esordisce in Serie C con la Virtus Verona. Battuto il “record” di Vardy. L’inglese approda tra i professionisti a 25. Caso simile è quello di Fabio Grosso. Il campione del mondo rimane in quarta serie fino all’età di 24 anni. “E’ un nuovo inizio”. Una corsa contro il tempo. “Non cerco alibi. Ho sempre dato il massimo. Forse quando ero più giovane non ero pronto per il salto di categoria. Forse l’ho fatto quando me lo meritavo”. Sacrificio, lavoro, nessuna pretesa e tanta fatica. “Ogni esperienza ha il suo valore”. Cambia la categoria, ma non la sostanza. Luigi Fresco riconosce Andrea come un giocatore pronto. La soddisfazione e l’adrenalina del calciatore fanno il resto. Titolare indiscutibile in 38 apparizioni. I gol lo seguono anche “tra i grandi”. 3 reti ai piedi dell’Arena.
La corsa verso i tifosi, il tatuaggio e il saluto alla curva: l’Ancona di Delcarro
E’ ora di rimettersi in cammino. Obiettivo? Confermarsi a questi livelli. Lo farà con la maglia dell’Ancona. La consacrazione definitiva arriva nella stagione 2021/2022. Bastano poche partite per convincere lo staff marchigiano. La fascia di capitano completa l’opera. Il calciatore accoglie il ruolo con grande emozione e responsabilità. Emblematico il gesto dopo il gol segnato al Siena nel match di campionato. Una corsa a perdifiato da un lato all’altro del campo per andare a festeggiare sotto la curva dei suoi sostenitori. È la rete che vale i playoff dell’Ancona. “L’emozione più grande della mia carriera”. Rimarrà sulla sua pelle grazie ad un tatuaggio celebrativo. Un legame quello tra il classe 1993, la squadra e la città che verrà sancito al termine del match dei playoff con l’Olbia. Decide di salire in Curva Nord dove percepisce tutto il calore del cuore pulsante del tifo anconetano. Sulle note di “Delcarro uno di noi”, Andrea saluta per l’ultima volta i suoi tifosi. Rispetto per la maglia e professionalità sono l’eredità di Delcarro allo stadio “Del Conero”. “Ogni esperienza ha il suo valore”.
La neopromossa Rimini conquista i playoff e fa sognare i tifosi: la nuova avventura di Delcarro
Andrea risale l’Adriatico fino alla Romagna. A Rimini dove oggi, con 35 presenze è il fulcro delle manovre biancorosse. “In ogni società in cui gioco cerco di fare il meglio possibile a livello personale”. La gestione dell’intero reparto e gli 8 gol segnati fino a ora sembrano poter certificare le sue parole. Da neopromossa il traguardo si chiama salvezza. Delcarro e Santini non ci stanno. I loro gol valgono di più. I playoff per la Serie B. E non hanno intenzione di deludere. Rimini e i riminesi stanno sognando. E Delcarro con loro. Andrea Delcarro, il valore della gavetta al servizio del Rimini.
A cura di Alvise Gualtieri