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Cerignola, Ruggiero ha detto “Zak” al passato: il talento di Crotone protagonista in Puglia

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Quello di Zak Ruggiero è un viaggio continentale da raccontare. Da Bishop Auckland, cittadina di 25mila abitanti della contea di Durham, Inghilterra, a Cerignola. Nel cuore della Puglia e del calore di una piazza tornata tra i professionisti a 85 anni dall’ultima volta. Il biondo centrocampista classe 2001, dopo aver rubato l’occhio per la sua capigliatura scanzonata, che ricorda da vicino il calcio degli anni ’70, ora lo sta facendo a suon di prestazioni. Michele Pazienza lo ha testato da titolare in Coppa Italia nel ko sul campo della Juve Stabia e alla nona giornata lo ha scelto per la prima volta dal primo minuto anche in campionato: posto nell’11 di partenza nel derby contro il Taranto, prestazione da tuttocampista e soddisfazione finale.

Cerignola, un Ruggiero in più nel motore: nato in Inghilterra, cuore in Calabria

Sono contento per la maglia da titolare ma non per il risultato – spiega Ruggiero nel post partita – sapevamo che avremmo trovato una squadra chiusa, attenta a non concedere spazi e non siamo riusciti a segnare nonostante le tante occasioni create”. Parola di Zak. Nome che sa di colpo di forbici. E di sforbiciate, nonostante i suoi 21 anni, Ruggiero nella sua carriera ne ha già affrontate. La più complicata in estate, quando ha reciso il cordone ombelicale con Crotone, città di suo padre Giorgio (mamma Joanne invece è inglese e questo spiega anche il suo luogo di nascita). Addio al club rossoblù, dove aveva vissuto tutta la trafila nelle giovanili prima dei prestiti con Pro Sesto e Lucchese, e ripartenza dalla Puglia. Dove Michele Pazienza lo ha prima testato in allenamento, poi gli ha concesso minutaggio contro Gelbison, Messina e Avellino e infine lo ha lanciato nel derby del Monterisi. A sostenere Zak c’è sempre stata la famiglia, completata dal fratello maggiore Joshua. Gli stessi che erano sugli spalti il 12 agosto 2019 allo Scida, in una notte che Ruggiero non dimenticherà mai.

Quel gol all’Arezzo: dentro per Messias e colpo di testa vincente

Crotone-Arezzo, Coppa Italia. La squadra di casa, allenata all’epoca da Giovanni Stroppa, concede spazi in un primo tempo che si chiude sul 3-3. Al 68′ l’allenatore si affida a quel biondino 18enne che tiene il pallone mai più di mezzo metro lontano dal piede e che si era fatto già notare con una proficua esperienza con l’Under 17 di Serie B. Ruggiero prende il posto di Messias e ci mette sei minuti per siglare il primo gol da professionista: colpo di testa vincente su assist di Molina, sorpasso all’Arezzo e pubblico dello Scida impazzito. Di gioia. Come Zak. Che in quella stagione in B, chiusa con la promozione, troverà spazio in due occasioni. Restando a Crotone anche nel primo semestre di A per poi trasferirsi alla Pro Sesto.

Dopo la tappa alla Lucchese, con 9 presenze e 1 gol in una stagione chiusa dai toscani ai playoff, ecco la chiamata del Cerignola. Che crede in lui e lo acquista a titolo definitivo. Intuizione del ds Elio Di Toro, che lo aveva già seguito con attenzione ai tempi della Primavera del Crotone. Sarei un trequartista puro, poi posso giocare anche sulla fascia o internoaveva detto al suo arrivo in Puglia. Pazienza lo ha preso alla lettera e lo sta reinventando centrocampista. E Ruggiero, il rappresentante della Generazione Z nato in Inghilterra e cresciuto in Calabria, ha accettato la sfida.

A cura di Luca Guerra