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È morto Totò Schillaci: l’ex Messina aveva 59 anni

L’eroe di Italia ’90 si è spento nell’ospedale di Palermo in cui era ricoverato da diversi giorni in gravi condizioni.

Salvatore Schillaci, conosciuto da tutti come Totò, è morto all’età di 59 anni. L’ex giocatore della Juventus e del Messina da tempo battagliava con il cancro al colon-retto.

Le sue condizioni, tuttavia, erano peggiorate nelle ultime settimane e il bomber era stato dapprima accompagnato in una clinica palermitana. Poi, successivamente, era stato trasferito nel reparto di Pneumologia del Civico.

Totò lascia la moglie Barbara e i figli Jessica, Mattia e Nicole, che gli sono stati sempre vicini e che qualche giorno fa avevano dichiarato: “Sta lottando con tutte le sue forze per riprendersi“.

Un uomo, prima che un attaccante, straordinario: il calcio italiano perde l’eroe di Italia ’90, il simbolo di quelle tanto decantate “Notti magiche”.

Juve e Inter ma non solo: c’è stata anche la Serie C nella carriera di Schillaci

Tutti ricordano le parentesi di Totò con la maglia della Juventus. Dal 1989 al 1992 il palermitano fu in grado di rivelarsi un perno degli scacchieri di Dino Zoff, di Luigi Maifredi e di Giovanni Trapattoni. Con i bianconeri collezionò ben 132 presenze e 36 gol, che gli permisero anche di vivere l’esperienza da sogno nei Mondiali del ’90.

Tutti sicuramente lo ricordano anche per la parentesi con l’Inter. Quasi due stagioni, in cui mise a referto 36 presenze e 12 gol. Ma in Italia la sua storia non fa riferimento solo alle due big del calcio italiano. Totò ha iniziato e vissuto tutta la prima parte della carriera professionistica nella sua Sicilia e, precisamente, a Messina.

Oltre 250 presenze, dalla C2 alla B: la parentesi a Messina

Il suo esordio con la maglia giallorossa risale al 1982-1983. Dopo aver concluso il suo percorso nelle giovanili dell’Amat Palermo, poco più che 18enne approda nel Messina di Alfredo Ballarò e si rivela importante nella promozione del club dalla C2 alla C1. Da lì il connubio andrà avanti per altre cinque stagioni e la soddisfazione più grande arriva nel 1985/86.

Stiamo parlando della promozione in Serie B a 19 anni di distanza dalla volta precedente. Una soddisfazione incredibile, il coronamento di un percorso indelebile. Da lì, come detto, l’approdo nel grande calcio italiano, che oggi piange la sua scomparsa e ne ricorda le gesta sul campo.

Da parte della redazione de LaCasadiC.com le più sentite condoglianze alla famiglia Schillaci e a tutte le persone a lui vicine. La camera ardente sarà allestita allo stadio “Renzo Barbera” di Palermo