Manuel Sarao, attaccante classe ’89 del Gubbio, è arrivato in rossoblù dopo due stagioni entusiasmanti con Reggina e Catania. La splendida doppietta nell’ultima giornata contro il Modena ha visto il suo ritorno al gol dopo alcune prestazioni sottotono. Con la maglia del Gubbio, attualmente al decimo posto nel girone B di Serie C, ha finora ottenuto 17 presenze e segnato 4 reti, ma di certo non ha intenzione di fermarsi o dare voce a chi lo critica. “Io so quello che valgo, non devo dimostrare niente a nessuno“.
Nella sua carriera diversi club hanno potuto apprezzare le sue qualità da punta centrale, tra le quali Catanzaro, Virtus Francavilla e Lumezzane. A metà stagione 2019-2020 approdò poi alla Reggina, con la quale vinse il campionato nel girone C di Serie C. “Sono stati mesi importanti, poi scoppiò il Covid e fu interrotta la stagione. Arrivai solo a gennaio e giocai appena due mesi, ma mi trovai benissimo, mi sentivo a casa. Reggio Calabria mi è rimasta nel cuore e mi è dispiaciuto lasciare, a fine anno fecero delle scelte e in parecchi andammo via”.
La partenza alla volta di Catania fu un’altra vittoria per Manuel Sarao. In 29 presenze andò in rete 8 volte, di cui 5 decisive che portarono punti preziosi alla sua squadra. “Catania è un’altra città in cui sono stato da dio. Il direttore lo sapeva che, fosse stato per me, sarei rimasto lì a vita”. L’amore per i rossoazzurri è qualcosa di vero e sincero, e Sarao continua a seguire con passione la sua ex squadra, ora trascinata da due giocatori fondamentali per i risultati ottenuti: “C’è Luca Moro che sta facendo un grande campionato, ma lì c’è anche un allenatore che secondo me è uno dei migliori in categoria. Sentiremo parlare molto presto di Francesco Baldini”.
Nell’attuale campionato, al Gubbio, è stato uno dei più utilizzati da Torrente. Tornato al gol contro il Modena dopo due mesi, le sue due perle non sono bastate a interrompere la striscia vincente degli avversari. “È normale che per un’attaccante sia importante fare gol e sono contento che sia accaduto in una partita così importante, anche se dispiace non aver portato punti alla squadra”. La stagione è iniziata nel migliore dei modi e nelle prime 8 uscite Sarao è andato in rete 2 volte. Qualche pareggio di troppo e le 5 sconfitte hanno fatto poi scivolare i rossoblù in decima posizione. “Tutti ci aspettiamo quel qualcosa in più, sia da me che dalla squadra. Siamo partiti forte, poi c’è stato un momento in cui ci siamo abbassati un po’ a livello di risultati. Adesso siamo in ripresa, c’è ottimismo dopo la prestazione di domenica”.
La squadra ha bisogno dell’attaccante, l’attaccante ha bisogno del gol. Questo principio è ancora più vero quando i risultati non arrivano, perché i riflettori si accendono sempre su chi, là davanti, non finalizza l’azione. L’esultanza dopo il primo – bellissimo – gol al Modena, così come il post su Instagram con le tre scimmiette (“non vedo, non sento e non parlo”) e la scritta “io so”, hanno fatto riflettere. Sarao ha quindi chiarito quanto successo: “Il dito puntato era verso Marco Migliorini, perché è un amico e ha avuto parecchi infortuni altrimenti non sarebbe qui con noi, lo avremmo visto sicuramente in altri palcoscenici. Per il resto, io non ho bisogno di riscattarmi e non devo dimostrare niente a nessuno. So quello che valgo e andiamo avanti così”.
Quando uno sportivo affronta momenti difficili, spesso arrivano in soccorso gli affetti più cari. E per Sarao specialmente sono una bellissima costante, una presenza fondamentale. “Per me la famiglia è tutto, viene sopra a ogni cosa. Ho due bambine spettacolari e una moglie che è la mia forza e lei lo sa. Nei momenti bui è sempre accanto a me, ogni volta la ringrazio”. Il 9 rossoblù ama condividere la passione per lo sport anche con gli amici di nuova e vecchia data, con cui si allena anche fuori dal campo. Sui suoi social ha condiviso anche una foto che lo ritrae con Agostino Camigliano della Reggiana e il pugile campione dei pesi supermedi Daniele Scardina, dopo una sessione di allenamento in palestra. “Con Camigliano ho giocato nel Seregno, è un amico e un ottimo giocatore, capita spesso di trovarsi. Scardina è di Rozzano, quartiere dove è cresciuta mia moglie, e lui in estate va lì in quella palestra. Ci siamo visti lì e ci siamo allenati insieme”.
A cura di Lucia Arduini
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