L’esordio con la Roma, Totti e la Pergolettese: il viaggio di Scardina
“Un gol imperioso e spettacolare”. A parlare è Giovanni Mussa. Il protagonista è un attaccante. Numero 11 sulla schiena. Filippo Scardina il suo nome. Una rete, la sua, che ha permesso alla Pergolettese di ottenere un prezioso pareggio nella trasferta contro la Pro Vercelli. Un punto importante per la corsa verso la salvezza. La squadra con il nuovo allenatore ha cambiato passo. Una filosofia chiara, basata su idee e sul calcio. L’importanza dello spazio e della sua gestione. Un sistema dinamico. E in Piemonte è tornato al gol Scardina, il centravanti della Pergolettese. Il quinto di quest’anno. Un gol per raggiungere la salvezza.
Scardina e la Capitale
Romano di Roma, il gol nel sangue. Il talento di Filippo Scardina nasce tra le vie della Capitale. Un talento che cresce nelle giovanili giallorosse. “Simpatizzavo per la Lazio, ma quando la Roma mi ha chiamato non ho avuto problemi ad accettare”, ci raccontò in una intervista a LaCasadiC. Con la Roma arriva anche l’esordio. Un esordio speciale: “Quando segnai contro il CSKA Sofia nel 2009 (3-0 il risultato finale, ndr) non mi ero nemmeno reso conto di cosa avessi fatto. Ero solo un giovane della Primavera che ha avuto la fortuna di esordire e che ha vissuto un’emozione inspiegabile” rivelò in un’intervista a gianlucadimarzio.com. “Ad essere sincero nemmeno sapevo dove giocasse la prima squadra della Roma, fu mia madre ad avvertirmi della convocazione all’uscita di scuola. Ero certo di sedermi in tribuna. Invece Ranieri mi fece entrare”. Dopo pochi minuti il gol. Sensazioni inspiegabili.
Il viaggio di Scardina: dalla Roma alla vita in C
La Roma e poi il salto tra i grandi. Un salto non semplice: “Passare dalla Roma alla Serie C è stato davvero difficile. Quando sei in Primavera, con compagni fortissimi (come Florenzi, Bertolacci, Politano, Caprari…), vivi quasi in una bolla, dove sei protetto e tutto sembra bellissimo”. Poi l’impatto con il professionismo. Anni difficili. Un percorso diverso da quello che si aspettava: “La mia carriera non è andata come mi sarei aspettato dieci anni fa. Ma quando inizi un turbinio di prestiti, o sei veramente forte (soprattutto mentalmente), o è difficile uscirne”. La prima esperienza è a Como. Poi un viaggio per l’Italia, dalla Toscana alla Sicilia, passando per l’Emilia Romagna. Nel 2020 l’arrivo alla Pergolettese: “Qui mi sento a casa”. Qualche mese fa disse che l’obiettivo era la salvezza. Ora con Mussa la squadra è ripartita. E Scardina vuole guidarla verso le acque più sicure. Contro la FeralpiSalò non ci sarà a causa di un problema fisico. Poi ci saranno altre tre partite. Tutte decisive per la stagione della sua Pergolettese. E lui vuole esserne protagonista.
La classe di Totti e il rapporto speciale con la mamma
Una carriera diversa da quella che anni fa si sarebbe immaginato. Una carriera in cui ha imparato a vivere giorno per giorno, con l’attenzione rivolta solo al presente. Anche se nel passato si ritrovano ricordi speciali. Immagini di rara bellezza, come i momenti condivisi con Totti. “Allenarsi con Francesco è stato un privilegio, lui è esattamente come appare all’esterno. Un giocherellone, uno che fa ridere e che allo stesso tempo ha un carisma impressionante, da uomo squadra assoluto. Con me è sempre stato molto carino. E in allenamento dava dei palloni… Non avevi neanche il modo di pensare come fosse riuscito a farti arrivare quella palla. Uno spettacolo!“, raccontò Scardina. E poi il rapporto speciale con la mamma, l’attrice Fiorenza Marchegiani, che ha interpretato ruoli importanti in film con Troisi e De Sica: “Le mie gioie sono soprattutto le sue“. Anche se lui l’attore non ha mai voluto farlo. La passione era un’altra. La passione per il calcio e per il gol.