Volare. Non nel blu dipinto di blu. Ma tra cinque elementi che riescono a far viaggiare la fantasia di ogni bambino costruendo il sogno di diventare un portiere professionista. Indossare i guanti per la prima volta e sentirsi invincibili. A chi non è accaduto? Sebastiano Desplanches, portiere della Primavera del Milan, conosce molto bene quella sensazione. E tra quei cinque elementi, due pali, una traversa, il campo sotto le scarpette e la rete dietro le spalle, il ragazzo ci ha costruito il suo sogno. Anzi, la sua realtà. E adesso, si è guadagnato l’interesse del Vicenza in Serie C. Penso che un sogno così non ritorni mai più.
Cosa hanno in comune Sebastiano Desplanches, Aldo Serena, Andrea Pirlo e Clarence Seedorf? La risposta a questa domanda potrebbe metterci un po’ prima di arrivare. Da una parte un giovane ragazzo con la storia davanti, dall’altra giocatori che la storia sono riusciti a scriverla. E allora, con che colori parte il sogno di Sebastiano Desplanches? No, non il rosso ed il nero. Il primo capitolo della sua carriera il portiere classe 2003 lo vive con i colori dell’Inter. Poi, un passaggio che soltanto chi ha grande personalità riesce a compiere. Il ragazzo passa da una curva all’altra di San Siro, diventando un giocatore del Milan. Chi può vantare sul proprio curriculum, la possibilità di giocare per Inter e Milan? Pochi calciatori, tra cui Aldo Serena, Andrea Pirlo, Clarence Seedorf e Sebastiano Desplanches. “Costanza, lavoro ed allenamento. Lavoro ogni giorno sempre di più con l’obiettivo di aiutare la squadra” ha sostenuto sui canali di MilanTv.
Volare. Perché se c’è una cosa che su quel rettangolo verde Sebastiano Desplanches riesce a far bene, quella è volare. Le potenzialità Desplanches è riuscito a portarle anche in giro per l’Europa, con il suo Milan. Nella Uefa Youth League il portiere si è messo in mostra tra Liverpool ed Atletico Madrid. Voli, che sono partiti tutti dal rettangolo verde e hanno costruito una destinazione che Desplanches sognava sin da bambino, quando si sentiva invincibile indossando quei guanti più grandi della sua mano. Il luogo in cui il sogno del ragazzo è atterrato? Stadio Artemio Franchi. 21 novembre 2021, Serie A. Numero 90 sulle spalle. La fiducia di Stefano Pioli. In campo una partita pazza, 4-3 per i padroni di casa. I grandi che si sfidano a colpi di scintille. Doppietta di Zlatan Ibrahimovic, doppietta di Vlahovic, Sebastiano che ammira, affascinato. Il Milan perderà quella partita ma Desplanches non si scorderà mai quegli attimi vissuti al fianco dei Campioni d’Italia. “È stata un’emozione forte. Un sogno che volevo realizzare sin da bambino. Deve essere solamente un punto di partenza per la mia carriera”.
Desplanches in realtà in panchina al fianco dei grandi c’era già stato. Stesso mese, stadio e competizione diversi. In Portogallo, allo Stadio Dragao, il Milan di Pioli arriva per giocarsi la fase a gironi della Uefa Champions League. I primi voli nel cortile di casa, l’Inter, il passaggio a Milanello e la Nazionale. Una passerella tra le stelle. 40mila persone intorno a lui. “La prima volta a Porto è stata inattesa, me l’hanno comunicato la mattina stessa. Sapevo che sarei andato in panchina, ma ero ugualmente agitato. Essere in quello stadio è stata un’emozione fortissima” ha raccontato ad Icon Magazine. E l’inno della Champions Desplanches l’ha sentito anche contro l’Atletico Madrid. Insomma, qualità e responsabilità. Quale? Quella di avere il futuro dei pali del Milan. Con l’interesse del Vicenza Sebastiano Desplanches è pronto alla Serie C per farsi le ossa con i grandi, questa volta sul campo. C come crescita, per scrivere la propria storia e diventare l’erede di una porta che vive di grandi protettori. Desplanches è pronto a mettersi in gioco. Volare. Non nel blu dipinto di blu. Ma nel proprio futuro.
A cura di Jacopo Morelli
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