Un sogno che diventa realtà. Parola di Nikola Sekulov, giocatore offensivo della Next Gen che nella vittoria della Juve dei grandi contro l’Inter del 19 marzo si è tolto la soddisfazione della prima convocazione con la prima squadra. Talento macedone, Nikola è arrivato a Torino sette anni fa e alla Juve ha fatto tutta la trafila delle giovanili. Quest’anno è una colonna della Next Gen di Brambilla (30 presenze stagionali per lui) e nell’ultimo match di marzo è stato convocato da Massimiliano Allegri contro l’Inter a San Siro. “A fine allenamento mister Allegri mi ha detto che mi avrebbe portato e sono rimasto contento, ero emozionatissimo“.
Ai microfoni del canale Twitch della Juventus, Sekulov racconta l’emozione della prima convocazione in prima squadra: “Ho fatto la rifinitura con la Next Gen e mi han detto che dovevo andare con la prima squadra il pomeriggio, quando loro dopo partivano per Milano. Speravo di andare a San Siro per un match così caloroso. A fine allenamento mister Allegri mi ha detto che mi avrebbe portato e sono rimasto contento, ero emozionatissimo. Poi me lo ha detto il team manager e anche lui mi ha fatto i complimenti. É stato davvero bello. Un po’ ho detto “magari mi ha fatto la battuta” perchè con me scherza tanto, invece poi è andata così ed ero il più felice al mondo“.
Sekulov continua con il suo racconto: “Era la prima volta con la prima squadra in una gara così importante, la sera prima non vedevo l’ora arrivasse la partita. Non ho dormito tanto anche se non dovevo giocare. Al mattino appena sveglio mi son detto “stasera sei a San Siro con la maglia più bella al mondo” contro una grandissima squadra. Avevamo una voglia matta di vincere e io, essendo in panchina, ho tifato tutto il tempo ed è stato davvero bello. Poi aver esultato con i tifosi che ci supportavano è stata un’emozione unica davvero”.
Nikola poi ragiona sul suo futuro: “Passare dall’Under 23 alla prima squadra è l’obiettivo. Intraprendere questo percorso è importantissimo, tra Primavera e prima squadra c’è tanta differenza. La Next Gen ti permette di giocare con gente matura che si gioca tutto, capisci queste cose nell’ambito professionistico“. Anche perché l’impatto con i colori bianconeri non è stato dei più semplici: “Ognuno ha una sua storia. Io appena arrivato qui a 15 anni ho avuto alcune difficoltà nei primi mesi, è stato strano ambientarmi vivendo in un convitto con tutti i ragazzi anche più grandi, ma è stato davvero bello perchè ti aiuta molto a crescere. E poi appena ti abitui è tutto molto più semplice e bello“
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