E’ arrivata la notizia che a Seregno tutti stavano aspettando. A seguito delle indagini svolte dalle Procura Federale, è stato posto il deferimento a carico di Ninni Corda, ex direttore sportivo, Cristian Anelli e Federico Gentile, ex calciatori del Seregno. I tre sono stati deferiti per gravi minacce verbali e offese discriminatorie, condotte violente, intimidatorie e reiterate. Non sono ancora state rese note le entità di tutte le squalifiche. In seguito a questa notizia, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni l’ex presidente del Seregno Davide Erba.
Queste le parole dell’imprenditore Davide Erba, presidente del Seregno nel periodo in cui sono avvenuti i fatti: “E’ stato accertato tutto quello che io avevo detto. Non hanno quantificato entità di tutte le squalifiche però c’è un deferimento. Leggendo gli atti mi aspetto situazioni pesantissime. Il mio è un sorriso amaro. Mi dispiace che nei giornali, a parte chi ha fatto le cose per bene, è stato messo in dubbio ciò che io avevo detto. Fa un piacere enorme vedere sancito che purtroppo il signor Corda ne ha fatte e raccontate di tutti i colori, diffamandomi. Io sono uscito dal calcio. Da investitore serio, ci perde il calcio. Si allontana la gente che investe permettendo a personaggi del genere di comportarsi in questo modo.” Erba prosegue, mostrando tutta la propria soddisfazione nei confronti delle giustizia sportiva e dell’intero movimento: “Mi congratulo con tutto il cuore con procura federale e giustizia sportiva. Sono estremamente sereno, lo ero anche già all’epoca. Sono state sentite 15/20 persone dalla procura federale. Io ho sempre detto la verità per filo e per segno. Sapevo che erano stati strumentalizzati un mio audio totalmente allegorico e stupido. Mi sento più leggero? Leggerissimo. Mi ha ridato grande fiducia nei confronti del movimento calcistico”
Davide Erba continua la sua analisi, con anche un pensiero al calciatore Cristian Anelli: “Ad anelli glielo dissi personalmente: mi sembri un ragazzo che, tutto sommato, si sta facendo solo trasportare. Glielo dissi di prendere le distanze da Ninni Corda che li avrebbe portati solo alla rovina. Io purtroppo ho fatto l’errore, gravissimo, di prendere Corda e ne ho pagato le conseguenze. Sono felice seppur con l’amarezza di come sia andata e di tutto quello che ho dovuto subire dai media.” L’imprenditore lombardo ci tiene anche a ricordare quanto di buono è stato fatto sotto la sua presidenza, con un pensiero anche ad un ritorno in futuro nel mondo del calcio: “Ho fatto gli investimenti importanti a Seregno. Ho fatto lo stadio e ho portato il professionismo dopo 40 anni. Senza il caso Corda non avrei mai lasciato. Perché mai avrei dovuto lasciare? Ma dopo tutto quello che è successo, trovavo gente che conoscevo in città che mi guardava ridendo a causa delle diffamazioni che ho subito.
Ora mi auguro una presa di posizione forte della stampa e delle istruzioni, ma ne sono convinto.
Penso proprio che rientrerò nel mondo del calcio. Ora valuterò ma voglio tornare nel mondo del calcio!”
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