Il figlio perduto della “Geração ‘99”: i gol di Zé Gomes per la salvezza del Seregno
Un bagliore portoghese a riaccendere la fiamma della speranza salvezza: deve essere apparso così, Zé Gomes, al pubblico di un Seregno forse rassegnato. Tra polemiche societarie e difficoltà sportive, l’1 a 0 siglato dal centravanti di Bissau contro la Pro Sesto appare come un lampo rossoverde a cui la squadra, però, non è riuscita a dare il giusto seguito.
Un pareggio finale che non oscura, tuttavia, l’impatto italiano di un calciatore figlio di una generazione estremamente talentuosa ma anche terribilmente discontinua.
Zé Gomes, il “fu attaccante del futuro”
Un predestinato? Forse sì. Almeno sulla carta. Perché dalle parti di Lisbona sono stati in molti a prevedere un futuro stellare per il classe ’99 originario della Guinea-Bissau. Un attaccante tutt’altro che imponente, ma dalla rapidità fulminante e un fiuto del gol ancora invidiato dai giovani apprendisti della cantera del Benfica. Con la stessa velocità con cui ha imparato a svariare su tutto il fronte d’attacco, allo stesso modo Zé Gomes ha bruciato tappe e rivali per imporsi in quel leggendario ecosistema chiamato “Benfica Campus”. Una scuola di uomini e atleti dai geni di rapaci dotata di infrastrutture e tecnologie all’avanguardia e uniche al mondo. L’ambiente ideale per coniugare capacità innate a organizzazione tecnico-tattica maniacale.
Il debutto arriva prestissimo, a soli 17 anni: sulla panchina siede Rui Vitoria, l’avversario è l’Arouca. Primo step al quale segue immediatamente anche l’esordio nel torneo delle stelle, con l’Italia ancora nel destino. Un match di Champions League perso 4-2 a Napoli che consegnerà alla storia José, suo vero nome, come il più giovane giocatore del Benfica a prendere parte a una sfida europea.
E sebbene siano pochi gli sprazzi di vero calcio concessi al classe ’99 in prima squadra, al termine della stagione 2016/17, Liga NOS e Coppa di Portogallo saranno alzate al cielo anche dalle sue mani. Zé Gomes si troverà a giocare il ruolo da protagonista all’interno di un gruppo, e di una generazione di talenti biancorossi che si imporrà come la più vincente della “giovane” Europa.
La generazione d’oro. Portogallo classe’99
“Geração ‘99”: non serve fare la traduzione. Una classe terribile che tra il 2016 e il 2018 ha letteralmente infiammato i campi di mezza Europa. A livello giovanile e non solo. Zé Gomes è il centravanti di riferimento della Nazionale Under17 portoghese campione d’Europa di categoria nel 2016. Un torneo che non ammette il ragazzo di Bissau come comparsa, ma lo esalta a tal punto da renderlo capocannoniere ed MVP della competizione. Un vero e proprio astro nascente parte di una generazione di giovani “Aquile” nella quale spiccano nomi come Jota, Florentino Luis, ma soprattutto, Joao Felix.
E se all’equazione biancorossa vengono aggiunti anche i giovani fuoriclasse provenienti dalle altre prestigiose Academy di Portogallo, il risultato è una “Geração ‘99″ letteralmente devastante. E naturalmente protagonista anche all’Euro-19 vinto nel 2018.
Al fianco di future stelle come Trincao, Diogo Dalot, Gedson Fernandes e Rafael Leao, Zé Gomes si impone come terminale offensivo da 32 reti in 65 presenze con le giovanili lusitane. E non è un caso che non appena arrivato in Italia, il primo ad assistere ad un suo match con la maglia del Seregno sarà proprio Rafael Leao, amico è fratello. Forgiato nello stesso fuoco verderosso.
Riavvolgere il nastro: per Zé Gomes un presente chiamato Seregno
Un salto nel futuro, anzi nel presente. Da presupposti dorati a risvolti di tutt’altro colore. La carriera lontano da Lisbona non conferma gli standard mostrati da Zé Gomes nel calcio giovanile. Prima Portimonense in Liga portoghese, poi Lechia Gdansk in Polonia, e infine tappa in Bulgaria al Cherno More Varna. Un allontanamento graduale dal baricentro del calcio delle stelle.
Qualità indiscusse ma salto di qualità che non arriva: nel gennaio 2022 il classe ’99 è addirittura svincolato. Uno stop improvviso, e un orizzonte inaspettato. Ad accogliere il fu talento della Nazionale portoghese ci pensa il Seregno.
Dal rosso fuoco del Da Luz, all’azzurro del Ferruccio. Un cambio cromatico in cui Zé Gomes ha riposto le proprie speranze di futuro. E l’impatto sul campo ha dato le prime, incoraggianti conferme di ripresa: 2 gol in 4 incontri disputati.
L’Italia nel destino, da Napoli alla Brianza: una terra di rinascita e marchio da predestinato ormai alle spalle. Lavoro, sudore, e competizione. Riavvolgere il nastro, la luce di Zé Gomes si è riaccesa in Serie C.
A cura di Pietro Marchesano
Foto in copertina – Credit: Instagram Zé Gomes