Home » Cadere e poi rialzarsi: i mesi in sedia a rotelle e ora il Trento, Barlocco si prende le chiavi della porta gialloblù

Cadere e poi rialzarsi: i mesi in sedia a rotelle e ora il Trento, Barlocco si prende le chiavi della porta gialloblù

Sergio Barlocco con la maglia del Trento (Credit_ A.C. Trento) _ www.lacasadic.com

Sergio Barlocco con la maglia del Trento (Credit_ A.C. Trento) _ www.lacasadic.com

Il portiere classe 2004 si sta mettendo in mostra con la maglia gialloblù in Serie C.

Cadere. E poi rialzarsi. Più forti di prima, è questa la vera difficoltà. Superare gli ostacoli, gli infortuni e riuscire a scrollarsi dalle spalle il mondo che ti sta cadendo addosso. Questo è Sergio Barlocco, portiere del Trento classe 2004 che, dopo aver rischiato di non poter giocare più a calcio a causa di un grave infortunio, ha ripreso la sua carriera in mano. E, adesso, non vuole più togliere lo sguardo da quello che è il suo sogno e il suo grande obiettivo: fare il portiere.

Facciamo un passo indietro. Anzi, più di uno. Sergio è un giovane calciatore delle giovanili dell’Udinese, scuola di portieri eccellente in Italia dove sono passati, tra gli altri, Meret e Scuffet. Barlocco arriva fino alla Primavera e a fare qualche mese in pianta stabile in prima squadra. Poi l’esperienza, per farsi le ossa, in Serie D al Cjarlins Muzane. Due stagioni in cui arrivano 48 presenze e tanti insegnamenti da mettere nel proprio bagaglio d’esperienza.

Poi, da un giorno all’altro, il buio. La forca di un muletto cade sul piede del giovane portiere con tutto il suo peso. Risultato? Tutte le dita del piede fratturate. L’inizio di un calvario durissimo, con i medici che avevano anche detto a Sergio che la sua carriera da calciatore era finita. Mesi in sedia a rotelle, stampelle, di riabilitazione, di sacrifici fatti con tanta forza di volontà. Il calcio, sembra oramai un lontano ricordo.

Poi la chiamata del Trento e del direttore sportivo Zamuner che, nonostante tutto, parlano con Sergio. Gli danno la possibilità di tornare ad allenarsi e riprendere la forma fisica. Un’iniezione di fiducia senza precedenti. Barlocco si riprende e in estate firma il suo primo contratto da professionista con i gialloblù. E ora, dopo l’iniziale panchina, il giovane estremo difensore si è preso le chiavi della porta della squadra trentina. Le partite in stagione sono già 8, condite da 4 clean sheet e 0 sconfitte.

Non mollare mai

Un esempio di come nel calcio, non bisogna mai mollare. Una frase sentita e risentita, ma che più si addice a Sergio Barlocco. La forza di volontà nel voler tornare a giocare a calcio e inseguire il suo sogno ha fatto la differenza. Il Trento gli ha dato fiducia, lui sta ripagando il tutto a suon di buone prestazioni e clean sheet.

I gialloblù continuano a volare in classifica, anche grazie alle parate di Sergio, che adesso non vuole più uscire dal campo. Una rivincita personale, contro tutto e tutti. Lo sport, d’altronde, è sempre stato nella sua vita. E non solo il pallone.

Sergio Barlocco con la maglia del Trento (Credit_ A.C. Trento) _ www.lacasadic.com
Sergio Barlocco con la maglia del Trento (Credit_ A.C. Trento) _ www.lacasadic.com

Solo calcio? No. Barlocco e la passione per lo sci di fondo

Non solo il pallone nella carriera sportiva di Sergio. In passato, infatti, il classe 2004 era una promessa dello… sci di fondo. Quando aveva 10 anni, infatti, Barlocco si mise in mostra nella ‘Coppa Topolino’, vincendola due volte e conquistando anche un secondo posto. Chissà come sarebbe andata se, al posto dei guanti da portiere, Sergio avesse continuato a indossare quelli da neve.

Il presente, ora, si chiama Trento. In futuro chissà, con Barlocco che continua a essere determinato verso l’obiettivo della squadra, sempre più lanciata in zona playoff e imbattuta dalla prima giornata di campionato. Aspettare il proprio momento, allenarsi e non mollare mai. Succede solo a chi ci crede. E Sergio, ci ha creduto davvero.