Il Sudtirol continua a volare e lo fa sulle ali dei suoi talenti, tra tutti quello di Jeremie Broh. Il centrocampista italo-ivoriano è una delle più gradite sorprese del centrocampo altoatesino e di tutta la squadra, fin qui imbattuta in campionato.
Tuttavia, un rendimento così sorprendente era inizialmente inaspettato anche per Broh, che in esclusiva ai nostri microfoni ha parlato del segreto del suo Sudtirol: “Essendo arrivato l’ultimo giorno di mercato non ho avuto modo di fare il ritiro. Non conoscevo la squadra a parte qualcuno. Il segreto penso sia che siamo una squadra di 22 titolari.
Gli allenamenti sono basati molto sull’intensità e sulla velocità di circolazione della palla.
Scoprire nuovi posti è sempre bello, ma è ancora più confortante sapere di poter tornare in realtà già conosciute e trovare l’accoglienza di casa. Dopo una trafila nelle giovanili di Parma e Sassuolo e l’esordio in Serie A a 17 anni, nel 2016 Broh fu mandato in prestito al Sudtirol, vivendo le sue prime esperienze da titolare vero e proprio. Ora è tornato in Alto Adige, in prestito dal Palermo: “È sempre bello tornare dove si è stati bene infatti in C è l’unica o una delle poche soluzione che avrei accettato per lasciare Palermo”.
Passano gli anni, tante cose restano immutate, ma altre cambiano. Non solo le sensazioni, anche gli obiettivi del club: “Rispetto a quando ero qua 3 anni fa sono cambiate le ambizioni, ormai è qualche anno che lotta costantemente per le posizioni al vertice. Ciò che è rimasto immutato penso che sia questa sensazione di essere in famiglia, infatti la maggior parte di persone che lavoravano già qua 3 anni fa sono le stesse di ora”.
Nelle ultime stagioni, però, Broh ha avuto modo di vivere anche la Serie B al Padova e al Cosenza. Con gli anni si può cambiare, crescendo sia come persona che sotto il profilo tecnico: “Certamente 3 anni fa ero alle prime esperienze in esperto. Ora avendo acquisito un po’ più d’esperienza sono maturato molto“.
Ma adesso Broh non è sostanza solo a centrocampo. In questo Sudtirol c’è tanto di lui anche in zona-gol. Mentalità o tattica? Ce lo spiega lui: “Penso che avendo un gioco molto propositivo votato all’attacco ho più possibilità di essere in zona gol o utile per assistere un mio compagno”.
Dei 7 gol segnati dal Sudtirol, ben tre volte c’è stato il contributo diretto del centrocampista, autore anche di due gol contro il Renate: “A proposito della doppietta col Renate in settimana il mister mi aveva martellato perché diceva che per le caratteristiche che ho e per quante volte arrivo lì non raccolgo molto e alla fine col Renate ne sono arrivati ben 2.
Ovviamente non essendo un habitué del gol farne 2 è stata una gioia immensa. E questo mi ha dato ancora più consapevolezza dei miei mezzi”.
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