Donne e Serie C: una rivoluzione in campo e fuori

Il pallone della Serie C / Credit Martina Cutrona
Celebriamo l’8 marzo con le storie di leadership e talento al femminile nella Serie C italiana
Il calcio italiano sta attraversando una trasformazione epocale e la Serie C ne è una delle manifestazioni più concrete. Se per decenni il pallone è stato considerato un dominio esclusivamente maschile, oggi le donne stanno riscrivendo la storia, non solo in campo ma anche nei ruoli dirigenziali. In occasione della giornata internazionale della donna, abbiamo deciso di raccontare la storia di alcune figure che stanno cambiando il volto del calcio nella Serie C.
Tra i simboli di questa rivoluzione c’è Carolina Morace, icona del calcio femminile e pioniera anche in panchina. Dopo una carriera straordinaria come calciatrice, con oltre 100 gol in Nazionale, Morace ha intrapreso la strada dell’allenatrice. Nel 1999 è diventata la prima donna a guidare una squadra maschile professionistica in Italia, la Viterbese in Serie C1. Un’esperienza breve ma storica, che ha aperto nuove strade e acceso il dibattito sulla presenza femminile nei ruoli tecnici del calcio maschile.
La rivoluzione passa anche per la classe arbitrale. Maria Marotta nel luglio 2018 è stata promossa in Serie C, diventando la terza donna a raggiungere questo traguardo dopo Anna De Toni e Silvia Tea Spinelli. Nel maggio 2021, Marotta ha fatto la storia dirigendo una partita di Serie B, diventando la prima donna ad arbitrare. La più famosa è Maria Sole Ferrieri Caputi, che, passando in Lega Pro, nel 2020 ha diretto un match di Serie A, diventando la prima donna ad arbitrare nel massimo campionato italiano. Merita una menzione anche Francesca Di Monte che, attraversando la Serie C, ha diretto nel 2021 la sua prima in massima serie.
La Serie C italiana è diventata nel 2023 la prima lega calcistica in Europa con una rappresentanza femminile del 50% nel consiglio direttivo. Un traguardo che racconta l’impegno e la passione di tante donne che, con determinazione e competenza, si sono fatte strada nel mondo del calcio.
Donne al comando: la nuova era della Serie C
Da più di dieci anni Patrizia Testa è presidente della Pro Patria. La sua gestione ha rappresentato un modello di leadership lungimirante e vicina ai valori dello sport, lasciando un segno indelebile nel calcio italiano. Testa è la donna che ha raccolto, rigenerato e gestito economicamente in maniera sana la società portandola e mantenendola a lungo nel professionismo. Sotto la sua guida, il club ha vissuto anni di stabilità e crescita, dimostrando che la passione e la competenza non hanno genere.
Tra il 2022 e il 2023, Alessandra Bianchi è stata la prima presidente donna del Padova Calcio, portando un cambiamento fondamentale nel modo di vedere e gestire il club. Ora ricopre il posto di amministratore delegato. Roberta Nocelli, invece, ha ricoperto il ruolo di amministratore delegato dell’Ancona nelle scorse stagioni e attualmente è segretaria al Trento. Questi sono solo alcuni dei nomi che stanno riscrivendo la storia, aprendo le porte per un futuro sempre più inclusivo.

Un futuro sempre più rosa
L’8 marzo non è solo una giornata simbolica, ma un’occasione per celebrare i traguardi raggiunti dalle donne in ogni campo, calcio incluso. La Serie C italiana sta diventando sempre più un esempio di innovazione e inclusività, dove le donne non sono più una presenza marginale ma protagoniste attive del cambiamento.
Il futuro del calcio, come di tutti gli sport, passa anche da qui: più inclusione, maggiore competenza, e nuove opportunità per tutti. La Serie C, con le sue figure di spicco, sta dimostrando ogni giorno che il talento, la leadership e la passione non hanno genere.