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La Fermana alza il muro al “Recchioni”: in casa la difesa è impenetrabile

Fermana

Spesso sono le miglior difese a vincere i campionati. È capitato molte volte e la Fermana per risollevarsi ha alzato il livello di attenzione della propria retroguardia, almeno in casa. Analisi che sembra quasi anacronistica considerando il 4 a 0 contro il Cesena. Ma il passo in avanti va ben oltre al poker subito contro una squadra che lotta per il titolo. Attualmente la squadra lotta per la salvezza e le partite da vincere sono altre.

Un muro al “Bruno Recchioni”

Negli ultimi tre incontri in casa la Fermana non ha mai subito gol. Un dato molto interessante in linea con il cambio di rotta degli uomini di Giancarlo Riolfo, che hanno vinto tre delle ultime cinque partite in campionato, mentre ad inizio stagione avevano una sola volta conquistato i tre punti in dieci partite. L’ultimo gol subito al “Recchioni” dai marchigiani porta la firma di Paloschi, risalente al minuto 44 del match contro il Siena. Da allora Ginestra ha alzato la saracinesca, ottenendo ben tre clean sheets.

L’imbattibilità è arrivata a 316 minuti e nella prossima gara la Fermana sfiderà l’Imolese, squadra che fuori casa ha mostrato un ottimo rendimento. Nella classifica che considera soltanto le partite giocate in trasferta, gli emiliani si trovano al quarto posto con dieci punti (9 gol fatti e 9 subiti in sette partite), dietro soltanto al trittico delle big Modena-Reggiana-Cesena.

L’esperienza di Ginestra

Il giusto mix tra giocatori esperti e giovani spesso fa la differenza in Serie C. Il portiere Ginestra è il giocatore più anziano impiegato in campionato (42 anni, 9 mesi e 7 giorni). La sua personalità permette di guidare al meglio la difesa e di ottenere quel qualcosa in più che soltanto chi ha giocato più di 200 partite riesce a darti. In una squadra in cui non spiccano grosse qualità individuali, avere un giocatore rappresentativo può servire per la svolta nello spogliatoio e quindi di conseguenza anche in campo. Ma il verdetto finale, come sempre, si saprà soltanto dopo i tre fischi dell’arbitro.

A cura di Antonio Salomone