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“Sarà un campionato in stile Nba”, le reazioni dei protagonisti

Dopo la notizia, comunicata con una nota ufficiale dalla Lega Pro in merito all’imminente cambio di format del campionato, arrivano le prime reazioni dal mondo della Serie C.

Lucchese, il dg Santoro: “L’obiettivo è quello di presentarsi alla trattativa dei diritti tv con un campionato innovativo”

A distanza di qualche giorno dal comunicato della Lega Pro anche il dg della Lucchese, Mario Santoro, ha espresso alcune considerazioni in merito al possibile nuovo format del campionato. “La Lega Pro con questo format si pone un grande traguardo quello di rendere il campionato più appetibile ed in interessante. L’obiettivo è quello di presentarsi alla trattativa dei diritti tv con un campionato innovativo e con il fine di incrementare anche le persone sugli spalti. Al di là della tecnicalità che andremo ancora a verificare con un confronto serio fra le società, faccio un plauso per l’impegno necessario nel trovare il nuovo format che permetta, speriamo, un incremento delle risorse e che ancora un volta rivela un occhio sempre vicino all’innovazione e alle esigenze dei club di Lega”.

Pescara, Sebastiani: “Un plauso alla Lega”

Intercettato ai nostri microfoni, il presidente del Pescara Sebastiani ha espresso il proprio parere: “La riforma dei campionati in Italia bisogna farla per forza, è chiaro che poi bisogna mettere insieme tutte le componenti. Io credo che le riforme, quelle vere, siano di sistema più che altro. Serve più che altro una riforma di carattere generale, che è anche un po’ il pensiero del presidente Gravina. Io auspico una riforma allargata, nella quale serve garantire la sostenibilità del calcio. Volevo anche dire che sono molto felice per l’elezione di Abodi come Ministro dello sport. A noi serve una riforma dell’intero sistema. La riforma interna è positiva, assolutamente, ci sta, se serve la accettiamo. Ma serve una riforma di sistema, per aumentare i ricavi. È un primo passo, che è sicuramente positivo essersi accorti che qualcosa magari non va, poi ora ne parleremo meglio sul merito. Va fatto un plauso alla Lega Pro che è sempre la prima a muoversi. Lega organizzata, che è sempre la prima a dare segnali”.

Fonte: Marco Giussani

Pro Patria, Turotti: “Riforma Serie C? Quasi tre campionati in uno”

Parole anche da parte di Sandro Turotti, direttore sportivo della Pro Patria: “Cosa ne penso? Non è una proposta che butto via, ci voglio ragionare un po’. Ci può stare provare a far qualcosa di nuovo. Cercare un sistema che dia più sostenibilità ai club e che porti più interesse verso la categoria è necessario. Non dico no a priori. Però bisogna capire come viene recepita dal pubblico, dai tifosi. Dicono che creerebbe tanto più interesse, ma io non mi baserei solo sulle piazze dei play off per analizzare i dati. È una cosa da sperimentare, ma non ho la convinzione che ci saranno gli stessi numeri del Palermo ai play-off per tutte le piazze. Sono quasi tre campionati in uno, bisognerebbe capire un po’, perché nel calcio non si è mai visto un format simile. Club importanti che hanno fatto investimenti di livello ma sono partiti male dopo diciotto partite sarebbero già fuori dalle logiche promozione, a pensare ai play-out. E viceversa, club senza ambizioni di promozione ma che sono partiti bene, come ad esempio il Seregno l’anno scorso che aveva iniziato alla grande, si troverebbero già salvi e ai play-off. Con questo format tutte le partite sarebbero importantissime. Sicuramente sono riforme studiate da persone competenti per aumentare interesse e ricavi: mi piacerebbe capire se, sia a livello di pubblico sia di diritti tv e sponsor, questa cosa possa funzionare o meno”.

Credit Photo: Carmelo Ossanna

Trento, Giacca: “Accetto la riforma, ma sono perplesso”

Questo invece il pensiero di Mauro Giacca, numero uno del Trento: “La riforma della Serie C è basata su tante problematiche come ad esempio il caro energia e tutti i problemi economici del nostro panorama nazionale. Tutti i problemi delle imprese. Io che sono anche nel ramo elettrico posso capire le spese. Il problema non è la partita alle 17.30, quelle 120 euro a partita, ma sono i 2.400 euro di circa 19 partite in casa. Non è che si vada a risparmiare chissà cosa. Se consideriamo poi l’attività dei centri sportivi dove si allenano giovanili ecc ecc. Servirebbe più una riforma di sistema. Il problema è come va gestito il calcio. Il calcio deve cambiare come è cambiato il mondo del lavoro. Invece qui purtroppo sì va sempre più a indebitare la società. Le riforme implicano sempre comunque spese che non cambiano e rimangono tali perché deve cambiare tutto, la concezione del calcio come il mondo del lavoro. Comunque restano 60 squadre, nella sostanza cambia poco. Sulla riforma sono molto perplesso. La accetto ovviamente, ma sono un po’ perplesso”.

Bocche cucite invece in casa Reggiana con il presidente Salerno che, in merito alla svolta annunciata, “si riserva di esaminarla con attenzione e non vuol dare un giudizio a caldo su un tema così articolato”.

Foto: Pordenone Calcio

Pordenone, Lovisa: “Va fatta una sorta di B2”

Ai microfoni de LacasadiC, anche le parole di Mauro Lovisa, presidente del Pordenone: “La mia opinione è che vada fatto un girone unico di élite, una B2 e che vadano dentro la gestione della Serie B. E poi fare una sorta di semi professionismo. Serve una riforma di sistema prima di tutto. Secondo voi perché i fondi americani stanno comprando il calcio italiano? Perché vogliono portare il calcio da loro, ma serve fare un prodotto appetibile. E se vogliamo andare lì dobbiamo offrire uno spettacolo di un certo tipo, sarebbe importante fare in tal senso un girone élite top con le più importanti della C in una B élite top”.

Pergolettese: “Modalità in stile NBA”

Nelle persone dei dirigenti Cesare Fogliazza, Gabriele Bolis e Anna Micheli, anche la Pergolettese si è espressa sulla notizia di giornata: “È una modalità stile NBA, con le ‘divisioni’. Durante la riunione hanno detto che tolte le migliori tre squadre (Juventus, Milan, Inter) la Serie A fa meno audience della Serie C. Hanno già parlato con le televisioni importanti. Secondo me il margine di errore diventa bassissimo, le ultime partite sarebbero viste da un grande pubblico, ma c’è il rischio che il “primo campionato” sia ancora meno visto di adesso. E il mercato di gennaio potrebbe di diventare infuocato perché si deciderebbe tutto alla fine. Oggi la cifra che prendiamo dai diritti televisivi è irrisoria. L’importante è che questo format riesca a portare più introiti nelle casse dei club per renderli più sostenibili. Può essere interessante, il calcio è in evoluzione. In Inghilterra i fondi arrivano dai diritti televisivi. La Lega di Serie C è uno dei campionati ad avere più squadre al mondo. Ma abbiamo costi importanti e praticamente non esiste il player trading (e già in Serie A è difficile essere sostenibili solo con il player trading). Quindi serve l’aiuto dei diritti tv“.

Fidelis Andria: “In linea di massima parere positivo, ma aspettiamo documentazione”

Il parere della Fidelis Andria è lasciato a Marco Di Vincenzo, club manager del club: “Il giudizio è molto superficiale perché abbiamo ascoltato la riforma ma non abbiamo ancora documentazione. Favorevoli perché aumentano scontri diretti e competitività, con le squadre che saranno costrette a giocarsi tutto in poche partite. Salvaguardata la territorialità dei gironi e addirittura ristretta con l’aumento dei gironi. Un risparmio notevole dei costi. Se riusciamo a ottenere degli effetti incrementi di diritti televisivi e presenze allo stadio sarebbe l’ideale. Valuteremo appena la documentazione sarà arrivata, ma in linea di massima il parere è positivo”.

Marino (Consigliere Federale): “Positivo che si apra un dibattito interno a tutte le leghe”

In merito alla possibile riforma del campionato di Lega Pro ha parlato anche il Consigliere Federale Alessandro Marino. Il suo parare: “In consiglio federale si sta discutendo di una riforma dei campionati che sia di sistema sperando che si arrivi a una proposta condivisa tra le leghe che eviti risoluzioni statutarie con un’assemblea straordinaria. Sicuramente è positivo che si apra un dibattito interno a tutte le leghe per concertare i migliori format possibili in un’ottica però sempre di sistema”.

Credit: Claudio Zamagni (Rimini)

Maniero (Rimini): “Tutte le proposte sono ben accette”

Dopo le prime reazioni nella giornata di ieri, venerdì 28 ottobre, ne arrivano altre da parte delle società. Anche Andrea Maniero, diesse del Rimini, ha espresso il suo pensiero riguardo alla possibile riforma: “Credo che tutte le proposte che possano servire per rendere il campionato sempre più avvincente siano ben accette tuttavia sono un romantico del pallone quindi preferisco un campionato che mantenga la sua fisionomia classica. Detto questo credo che in Italia la rivoluzione più importante sia da pensare in funzione di un rinnovo delle strutture sia intese come impianti ti gioco sia di allenamento. Serve un programma serio che agevoli il calcio a intraprendere una strada che all’estero è già percorsa da anni“.

Credit. Alessandro Sanna (Torres)

Udassi (Torres): “Siamo davanti a un prodotto migliorabile”

Stefano Udassi, presidente della Torres, ha voluto dire la sua in merito alla riforma: “La Lega Pro ha un valore, e questo valore oltre ad essere riscontrabile sul campo e fra le righe dei numeri – basti pensare a quelli che hanno caratterizzato gli scorsi playoff promozione e che hanno reso straordinario lo spettacolo offerto sugli spalti in occasione della stra isolana del Vanni Sanna con l’Olbia – è riconosciuto da chi ne fa parte, da chi la osserva. Da questo deve partire la riforma della stessa Lega, dall’osservazione che migliora l’esistente e porta a spingere sempre più in alto l’asticella dell’impegno e dell’attenzione”.

Il presidente rossoblù continua: “Siamo davanti ad un prodotto migliorabile, come tutto quanto ha a che fare con il calcio del resto: dalla prestazione del giocatore in campo alla resa mediatica. Ma è un prodotto che funziona e che dovrà necessariamente catalizzare ancora più attenzione. Il format in tal senso è la catapulta che può proiettare la Lega Pro e proiettare i suoi partecipanti una dimensione suggestiva e interessante. Come ci siamo detti proprio ieri in Assemblea, la riforma va portata su un tavolo aperto a tutte le forze in campo cui è consentito dare voce e a tutte le società, chiamate a fornire spunti, idee modifiche funzionali al rendere ancora più importante la Lega Pro in un momento particolarmente importante per la Lega Pro. Valorizziamola. E valorizziamoci”.

La posizione dell’Avellino

Nessuna dichiarazione, ma comunque una posizione in merito l’ha presa anche la società Avellino: “Per il momento la società, in vista anche di una partita importante come quella di Catanzaro, non si sente di rilasciare dichiarazioni in merito alla possibile nuova riforma. Il presidente D’Agostino vuole aprire prima un tavolo con gli altri presidenti per valutare bene la proposta e poi dare la propria idea a riguardo”.

Vis Pesaro, il presidente Bosco: “Spirito innovativo che mi vede favorevole”

Il presidente della Vis Pesaro ha comunicato la sua posizione: “La Lega Pro con la nuova proposta dimostra ancora una volta il suo spirito innovativo. E’ un tipo di proposta che mi vede personalmente favorevole, perché rende il campionato più affascinante con una formula più vendibile sul mercato dei diritti audio/televisivi e più attraente per i tifosi che vengono allo stadio. La speranza è che anche le altre Leghe prendano esempio da noi, dimostrando a loro volta la volontà di cambiare ed innovarsi. Solo così possiamo raggiungere la sostenibilità economica”

Fermana, Tubaldi: “Chi vuol migliorare va incoraggiato”

Le parole del Direttore Generale della Fermana: “Non sono un esperto dirigente professionista per poter giudicare. Sicuramente cambiare è rischioso ma chi prova a migliorare una situazione sicuramente va apprezzato e incoraggiato. La cosa primaria ad ogni situazione, intervento o disposizione che si prende per la lega pro deve sempre avere lì fine di migliorare la Sostenibilità dei club. Sicuramente sarà una cosa nuova per il mondo del calcio e comunque un tentativo va fatto, si può sempre tornare indietro e sicuramente aumenterebbe la competitività dei club e potrebbe creare interesse”.

Redazione

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