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Lecco, le parole dei Di Nunno: “Da un momento all’altro possiamo lasciare”

Dopo il pareggio casalingo contro la Pro Vercelli, sono state pubblicate sui canali ufficiali del Lecco le parole rilasciate prima della partita dall’AD Paolo Leonardo Di Nunno e dal Presidente Cristian Di Nunno. Dichiarazioni forti, volte a descrivere le difficoltà in cui il Lecco si trova. Ecco le loro parole.

“Il comune non ci ha dato una mano” 

Parole forti quelle rilasciate da Cristian e Leonardo Di Nunno in merito allo situazione in casa Lecco. Senza veli, il presidente e l’amministratore delegato della società hanno fatto il punto sulla crisi che si sta affrontando in casa bluceleste: “Sono qua vicino a mio figlio, il presidente del Lecco per dire che la nostra famiglia è un po’ in difficoltà. Sono stati due anni molto duri e molto tristi per tutte le nazioni del mondo” ha introdotto l’AD del Lecco Paolo Leonardo Di Nunno.

Sugli anni e le difficoltà emerse nell’ultimo periodo è intervenuto anche il presidente Cristian Di Nunno: “Sono stati anni difficili e inoltre non abbiamo un comune che ci ha dato una mano. Per un campo vogliono 40mila euro e non si è mai vista una cosa del genere per un campo a undici, mentre altre società pagano cifre ben inferiori a queste e penso non sia una cosa giusta nei confronti del Lecco. Chi tiene al Lecco dovrebbe dare una mano maggiore rispetto a quella che sta dando ora

Il mercato e un appello ai tifosi 

Preannunciata la cessione di Simone Iocolano: “Sicuramente non aspettatevi una campagna acquisti importante – ha dichiarato il presidente del Lecco – anzi, ci saranno delle cessioni. Andremo avanti giocando con i giovani. Noi abbiamo dei ragazzi che sono molto forti e cercheremo di valorizzarli e andremo avanti per questa strada qua“.

Un progetto giovane avallato anche dall’amministratore delegato che ha così continuato : “Quello che ha detto il Presidente mi sta bene, valorizzare i ragazzi mi sta bene e noi li lasceremo al Lecco anche quando andremo via perchè il Lecco è povero. Ma il campo no. Quello fino al 2030 è mio e se loro vogliono giocare qua, il comune deve sborsare 60mila euro come pagavamo noi ai tempi in cui non era sintetico. Su questi campi ormai ci puoi fare tutto. Si gioca ci si allena e si fa tutto qui. Questo campo fatto in un mese, con un bonifico perché la gente quando vede i soldi lavora notte e giorno, non come lavorano i comuni che pagano con netto ritardo“. 

Una situazione di particolare difficoltà in casa Lecco. L’AD ha lanciato anche un appello ai suoi tifosi: “Mi auguro che in questo momento difficile i tifosi stessi o qualcuno della provincia più ricca d’Italia possa dare un contributo. Lo accetteremmo. Noi come famiglia non riusciamo più a gestire e mi dispiace ma da un momento all’altro noi possiamo decidere di lasciare e andare via. Mi dispiace per i giocatori che sono legati a me e dicono se vado via se ne vanno anche loro. Ma ora non posso parlare con i giocatori in vista di una partita importante. La famiglia Di Nunno non è però più in grado di sostenere dei costi così alti“.