Teramo, maxi sequestro per i membri del CdA Davide e Mario Ciaccia
Continua a tener banco a Teramo il “caso Ciaccia”. Dopo le ultime intercettazioni fatte dalla Polizia agli imprenditori Davide e Mario Ciaccia, come riporta askanews.it, il tribunale di Roma ha confiscato ai due fratelli beni per un valore totale di 150 milioni di euro. La situazione.
Confiscati beni e proprietà
Non sembra finire il terremoto che in queste settimane ha colpito il Teramo calcio. Dopo l’accusa da parte della Polizia ai due membri del CdA, Davide e Mario Ciaccia per “associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato” e le intercettazioni rese pubbliche nelle scorse settimane, ecco altri guai.
Difatti in data 16 Dicembre 2021, la Guardia di Finanza su iniziativa della Procura della Repubblica di Roma ha attuato un sequestro ai danni dei fratelli Ciaccia di beni di cui il valore è stimato a 150 milioni di euro. Ad essere sequestrati, non solo beni e fondi ma anche alcune quote azionarie tra le quali però non figura il Teramo. E già nelle scorse settimane gli inquirenti di Roma avevano ottenuto un altro sequestro di oltre 300 immobili.
La posizione del Teramo
Tramite un comunicato ufficiale, il Teramo ha subito preso le distanze nei giorni scorsi dalle vicende confermando come, seppur in un momento così difficile, tutti gli impegni presi dalla società inclusi i pagamenti a tesserati, dipendenti, collaboratori e fornitori, continueranno ad essere onorati con regolarità e puntualità.
Così come la società anche la squadra ha saputo reggere a questo terremoto. Difatti, i biancorossi seppur reduci dalla larga sconfitta per 4-0 nell’ultimo turno contro l’Ancona Matelica, vivono un periodo di forma che ha spinto sin qui la squadra abruzzese al 15° posto nel girone B di Serie C. Ora domenica 19 Dicembre, in programma la super sfida sul campo della Reggiana.