Lo scoppiettante 2-2 tra Messina e Catania di domenica ha lasciato con l’amaro in bocca entrambe le squadre, desiderose di portare a casa una partita che, fino ai minuti finali, era stata piuttosto povera di spettacolo. Ad evitare la sconfitta catanese non ci ha pensato però il solito Luca Moro (ormai di diritto dentro il prestigioso regno appartenente a chi sorprende quando non fa gol), bensì Leon Šipos, prospetto croato classe 2000.
Quattordici gare, quattro gol in campionato (una squillante doppietta alla Fidelis Andria, poi le reti contro Taranto e Messina). Numeri che non rendono la giusta giustizia ad un attaccante spesso pericoloso e presente nel gioco. Ma chi è il gigantesco centravanti pescato furbescamente in estate dal ds Pellegrino, che ha risposto presente a Baldini, lanciando buoni segnali in ottica futura? E dove nasce quel feeling speciale con la Champions dei giovani?
La risposta, nonostante la promozione ottenuta in patria col Gorica, si trova senza dubbio a Zagabria (ad 80 km da Varazdin, la città natale del bomber). Una bottega del talento capace negli anni di crescere in casa i vari Boban, Mandzukic e Modric.
Con la maglia della Dinamo, infatti, Šipos compie tutta la trafila delle giovanili, segna otto gol in trenta partite con la seconda squadra e si regala tante soddisfazioni. Le più importanti? Sicuramente in Youth League, grazie ad una stagione, la 18-19, nella quale trascina a suon di gol i suoi compagni fino agli ottavi di finale (da segnalare la prestigiosa vittoria contro il Liverpool ai calci di rigore e la successiva doppietta dell’anno dopo contro il Manchester City). Totale? 6 reti in 15 partite europee: mica male.
Una volta arrivato a Catania, il giovane Leon sembra poter dimostrare subito di che pasta è fatto. Alle parole di apprezzamento per la storia rossazzurra in sede di presentazione (“Ho visto le immagini della Serie A, mi ha impressionato soprattutto il 3-1 inflitto all’Inter”), dopo una nefasta sconfitta a Monopoli che sa di apprendistato, seguirà infatti uno splendido assolo contro la Fidelis Andria, impreziosito da una grande prestazione e capace di scatenare fin da subito gli entusiasmi più profondi. Il tutto nonostante l’improvvisa esplosione di Luca Moro (sempre più re della C con 18 gol in 16 presenze).
La concorrenza però non spaventa, anzi. Perché quello tra il croato ed il gioiello di proprietà del Padova è un rapporto di amicizia e stima reciproca. Sodalizio rispettoso, sia dentro che fuori il rettangolo verde ormai quasi impossibile da ridurre a staffetta. E se il 4-2-4 disegnato da Baldini offre ormai da qualche tempo uno spunto pratico all’intrigo, da contorno è possibile aggiungere anche una chiave cinematografica.
Da una parte abbiamo Leon, (soprannominato Iceman dal suo addetto stampa Angelo Scaltriti in telecronaca per esaltarne la glacialità), dall’altra troviamo Maverick, alter ego facile da accostare a Moro per istinto, precisione e predisposizione eroica. Chissà che non possa essere questo dunque il remake di Top Gun in salsa siciliana che già dall’impegno col Monopoli, accompagnerà le vacanze natalizie dei tifosi del Catania. Per bucare, oltre lo schermo ogni rete sul proprio cammino.
A cura di Damiano Tucci
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