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A tutto Pavone tra passato e futuro: “Questa squadra sta facendo benissimo”

Pavone Foggia

Peppino Pavone, ds del Calcio Foggia 1920 e storico braccio destro di Zdeněk Zeman, ha parlato quest’oggi in conferenza stampa, andando ad approfondire le tematiche che stanno riguardando i satanelli sul campo e non. Sono ben sette i risultati utili consecutivi in campionato ottenuti dai pugliesi, che continuano a lavorare per obiettivi importanti, ma senza troppe pressioni.

Le parole del ds rossonero

Pavone ha esordito con un’importante premessa: “Avverto un’aria disfattista ma non riesco a capire il motivo. Probabilmente per la pretesa dell’attesa perché la figura di Zeman mediaticamente è importante. La società è ambiziosa ma ci tengo a precisare la nostra idea di base: non abbiamo costruito una squadra per ammazzare il campionato, ma per fare il meglio possibile, costruendo una base solida per il futuro”.

Chi lavora nel Foggia Calcio lo fa perché vuole tracciare un programma futuribile – dice il diesse rossonero – e lo fa con amore per questi colori. Avvertivo un’aria pesante, ma non mi sembrava davvero il caso. Capisco anche che il pareggio con il Campobasso abbia lasciato un po’ d’amarezza, ma noi siamo qui da tre mesi e mezzo e abbiamo fatto sul campo 25 punti, cioè uno in più di Catanzaro e Avellino”.

Foggia

Le parole di Pavone su questa prima parte di stagione

Sul campionato di Serie C, Pavone ha dichiarato: la Turris è la sorpresa del campionato perché ha una continuità nel suo programma. Idem l’Avellino, che da due anni mantiene lo stesso organico e di volta in volta lo rafforza. Da citare anche una società come il Catanzaro, che da diversi anni, sta costruendo una squadra per la Serie B”.

Il Foggia non ha ancora trovato una continuità nelle prestazioni e Pavone lo ha sottolineato con estrema sincerità: “la squadra, ad esempio, in certi momenti diventa ansiosa e poco lucida. Ma non mi piace che se ne parli male, perché questi ragazzi stanno facendo benissimo e lasciano intendere molto margine di crescita. Lasciamo lavorare il gruppo senza pressioni”.

Sugli infortunati: “non mi piace piangermi addosso, cercare delle attenuanti è da perdenti. Se ci sono delle difficoltà, le si affrontano. Ma è doveroso anche dire che abbiamo fuori cinque titolari tra cui Rocca e Markic”.

Pavone, “Crediamo in questo gruppo”

I tifosi rossoneri sperano di rivivere i fausti del periodo di Zemanlandia ma ci vorrà molta pazienza. “L’obiettivo che ci siamo posti è fare il meglio e capire in quanto tempo questi ragazzi assimilano i concetti zemaniani. Crediamo in questo gruppo, sono forse loro che – delle volte – si dimenticano delle loro qualità e della loro forza. Dobbiamo fare questo step: passare dall’essere dominati a dominare i match”.

L’ex dirigente della Juve Stabia ha poi fatto riferimento anche alla sessione di calciomercato invernale: “non abbiamo ancora fatto incontri per questo tema. Adesso è necessario far lavorare la squadra in un clima di tranquillità, senza disturbare con le consuete voci di mercato. Zeman, si sa, non ama rivoluzionare la squadra costruita a giugno dopo pochi mesi…”

Il momento del calcio italiano secondo Pavone

Un commento anche sul momento attuale del calcio italiano, dopo la sconfitta europea della Juve di Allegri: “dovremmo cambiare un po’ di cose. Le società dovrebbero avere tutte lo stadio di proprietà e avere il coraggio di far giocare i giovani, così come fanno le big europee. Al di là del discorso della formazione professionali di chi lavorerà nel calcio, è necessario puntare sui giovani”.

C’è anche spazio per un momento amarcord: “Tanti anni fa, ricordo che giocavamo a Bergamo e pareggiammo una gara dove eravamo in vantaggio per 4-1. Come dimenticare la rabbia della società che, una settimana dopo, si congratulò per il pareggio in rimonta (3-3 ndr) sul Napoli. Zeman è questo: o lo accetti o lo accetti”.

Infine, il direttore sportivo si è espresso circa il calciomercato estivo e le difficoltà che non sono mancate in fase di assemblaggio della squadra: “per ogni ruolo, noi identifichiamo quatto, cinque profili. In serie C non puoi fare il mercato come in Serie A. Ciò che mi ha stupito è chi ha preferito non giocare a Foggia, cosa che prima non succedeva. A malincuore, ho visto ragazzi che hanno scelto altre società meno blasonate per motivi di carattere ambientale”.

Il Foggia, dunque, può tracciare un bilancio più che positivo, dopo questi primi mesi di gestione Pavone-Zeman. “Abbiamo una società solida, una città che ama il pallone. Non ci manca nulla. Il futuro è nostro” dice con entusiasmo il direttore rossonero, il cui pensiero riecheggerà sicuramente come un manifesto nel comune dauno, che ha davvero tanta voglia di tornare in alto”.