Lo “chef” Eziolino Capuano è abituato a stemperare la tensione. Questione di carattere, d’esperienza, di senso del dovere e della misura. Tutti ingredienti presenti nel pentolone dello spogliatoio del Messina alla vigilia di una delle partite più importanti di questa stagione. Contro la Fidelis Andria è uno scontro diretto, uno di quelli che ti può rilanciare o rischia di darti una brutta spallata.
«È una partita normale, seguiamo un processo di crescita. Il campionato è lunghissimo, se perdi non sei retrocesso. Se vinci non sei salvo. È importante come tante altre, avrebbe una valenza diversa se fosse alla penultima giornata. Ma adesso, se iniziamo a dire che è la partita della vita sbagliamo, non può essere decisiva quando mancano 20 o 22 giornate alla fine», ha detto l’allenatore.
Non cerca alibi, non è abituato a farlo. Ma anche contro i pugliesi dovrà fare a meno di diversi giocatori. Da Carillo e Fofana squalificati, a Sarzi e Tiago infortunati. «Delle assenze non voglio parlare. Un allenatore deve essere a volte come un bravo chef e deve mettere sulla tavola un buon pranzo rispetto al materiale che ha a disposizione. Se voglio fare una lasagna avendo gli ingredienti per una pasta a fagioli non sarei bravo. Io devo mettere in campo la squadra secondo un equilibrio tattico, ma sono fondamentali l’atteggiamento e l’interpretazione alla gara non tanto il modulo» ha così dichiarato Capuano.
Prepara la partita, quindi, secondo il materiale a sua disposizione, non secondo l’avversario. «Non mi interessa che partita farà l’Andria -così l’allenatore giallorosso-. Hanno un ottimo allenatore che sicuramente l’avrà preparata bene, ma noi dovremo fare il nostro meglio, sia quando abbiamo la palla tra i piedi, sia quando ce l’avranno gli avversari. Il resto non mi importa».
L’unico dilemma può essere sotto l’aspetto caratteriale della squadra, capire se ha gli “attributi” per sgomitare nelle zone basse della classifica «Siamo sempre una squadra in difficoltà. Con tutte le problematiche che non sono alibi, con meno partite giocate, abbiamo fatto già più punti con meno partite a disposizione rispetto a prima del nostro arrivo. Ci sono giocatori più o meno pronti a giocare per la salvezza, ma lì è compito dell’allenatore dare a tutti le giuste motivazioni. Anche su questo abbiamo lavorato, perché siamo una squadra molto giovane che è difficile porti l’episodio a proprio favore, lo ribadisco con la mia consueta schiettezza» .
Mancano punti di riferimento importanti per il Messina. Con il 3-5-2 Fazzi, Celic e Mikulic dovrebbero essere i tre dietro. A centrocampo il problema per Capuano sono gli esterni, con Rondinella e Distefano favoriti. In mezzo Simonetti, Damian e uno tra Marginean e Catania. In attacco Capuano dovrebbe affidarsi a Balde e Adorante, con Vukusic inizialmente in panchina.
A cura di Francesco Triolo
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