Serie C, approvate le nuove licenze per l’iscrizione al campionato: le novità
Prosegue l’aria di riforme in casa Serie C. Dopo il cambiamento del format del campionato (CLICCA QUI per conoscere i dettagli della nuova formula), la Lega Pro, tramite un comunicato ufficiale ha approvato le nuove licenze nazionali per l’iscrizione al campionato 2023/2024.
Serie C, il comunicato
Questa la nota ufficiale della Lega Pro e le parole del Presidente Francesco Ghirelli. “Oggi il Consiglio federale ha approvato le licenze nazionali per l’iscrizione al campionato 2023/2024, la Lega Pro ha espresso parere favorevole. È stato un lungo percorso di confronto, va dato merito al Presidente Gabriele Gravina e a tutti gli uffici della FIGC per aver permesso di dare a tutti la possibilità di contribuire al miglior risultato: regole, innovazione, progressività. Noi abbiamo portato dentro al confronto, e le norme approvate lo confermano, una esperienza seria e provata che è stata fatta in questi anni in Serie C.
La scelta della sostenibilità economica dei club di Serie C è la stella polare di ogni azione della Governance di Lega Pro.
Gli obiettivi per l’ottenimento delle nuove licenze
Essa si ottiene attraverso la riforma del calcio italiano in cui prevalgono gli asset di interventi con cultura di sistema, politiche rigorose di contenimento dei costi, introduzione della cultura di impresa, regole certe e rigorose con controlli efficaci.
- METTERE IN SICUREZZA ECONOMICO-FINANZIARIA I CLUB
Lega Pro ha da tempo iniziato ad intraprendere un percorso di elaborazione e di introduzione di norme interne (attraverso – ad es. – il proprio codice di autoregolamentazione), tendenti a creare un vero e proprio “modello” i cui contenuti, che hanno funzionato, potrebbero essere in buona parte trasfusi in futuro anche nell’impianto delle norme federali.
Il modello si fonda su precise direttrici quali, tra l’altro, la diffusione della cultura di impresa, la consapevolezza e la conoscenza dei processi economico-finanziari della gestione, la responsabilità aziendale.
Esso si ispira – inoltre – sia al modello della Bundesliga che, alle norme del nuovo Codice della Crisi d’Impresa, modelli che per certi versi si fondano entrambi su logiche predittive degli eventi aziendali (e non su analisi consuntive).
In particolare, seguendo queste logiche anticipatorie, Lega Pro ha deciso di monitorare per tempo tutta una serie di scadenze sia di natura tributaria che di natura infrastrutturale, con la finalità di prevedere e, possibilmente risolvere, potenziali problematiche che altrimenti – se affrontate tardivamente – sono generatrici di situazioni critiche spesso insanabili, come la recente storia delle iscrizioni ai campionati ci ha insegnato (vedi vicenda Campobasso).
Tale monitoraggio, in particolare, può di fatto essere assolto mediante una preiscrizione alle quali le società si dovranno attenere.
In secondo luogo, viene superato un sistema dei controlli basato sull’analisi della consistenza patrimoniale delle società, con la conseguente richiesta di abrogazione dell’indicatore di patrimonializzazione (P/A), che rappresenta di fatto una metodologia statica basata su grandezze “stock” e non “flusso”, del tutto inadeguata ad anticipare crisi e problematiche aziendali.
Pensare di mettere in sicurezza una società riponendo esclusivamente fiducia sulla sua patrimonializzazione non assolve a tale obiettivo. Tale aspetto può forse tranquillizzare sotto un profilo civilistico ma non risponde necessariamente alle esigenze di cassa che una gestione può richiedere in quanto gli elementi patrimoniali diversi dalle disponibilità/liquidità a breve non sono immediatamente e/o facilmente traducibili in flussi di cassa disponibili.
Tale sistema di analisi (P/A) legato alla patrimonializzazione delle società, viene sostituito da un più efficace metodo di controllo dinamico e prospettico dei flussi finanziari necessari a far fronte alle obbligazioni delle società, da compiersi riguardo ad un determinato orizzonte temporale (12 mesi).
Si realizza pertanto un controllo sulla “gestione in divenire” basato sui flussi di cassa attesi (e consuntivati periodicamente) e non più sui dati stock a consuntivo, che, in quanto tali, si riferiscono logicamente al passato; il tutto seguendo quanto il sopracitato modello Bundesliga ed il contenuto del Codice della Crisi d’Impresa, oggi, perseguono.
A proposito di questo indirizzo, Lega Pro si è già attivata a partire dalla corrente stagione 2022/2023 a far predisporre alle proprie associate un piano economico finanziario previsionale (basato su un proprio format ufficiale) dal quale poi desumere gli elementi necessari alla elaborazione di un indicatore finanziario prospettico che auspichiamo possa essere adottato anche dalla FIGC. Gli stessi Piani, opportunamente aggregati, possono fornire elementi interessanti per compiere ulteriori studi ed analisi di sistema.
“Facciamo un esempio simbolico per far capire il cambiamento, dice il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli: io sto guidando l’automobile. Guidando guardo lo specchietto retrovisore, mi serve per vedere cosa succeda dietro di me, questa è ed è stata l’analisi su consuntivi, su bilanci precedenti; io devo guardare avanti cosa succede per guidare bene ed in sicurezza, questa è la logica predittiva degli eventi aziendali, devo sapere cosa succederà i dodici mesi che abbiamo davanti”.
Di contro si ritiene utile la conferma di talune norme attuali che hanno dimostrato di ben funzionare, come ad esempio quella dell’obbligo di deposito della fidejussione per l’iscrizione al campionato e al superamento di un certo limite degli emolumenti.
Nello specifico, nessuno pensa di bloccare le regole del libero mercato, per esempio durante il “calcio mercato”.
La fidejussione rilasciata dai club mette in sicurezza la regolarità economico-finanziaria dei club e il rispetto della regolarità della competitività sportiva del campionato. Nessun indicatore può rappresentare uno strumento di riferimento alternativo e/o sostitutivo di una garanzia in quanto la loro funzione è solo quella di misurare rapporti o indici per stabilirne o meno l’equilibrio, ma non costituirà mai una provvista di mezzi finanziari utile per eventuali impieghi in casi patologici.
Le fidejussioni sono di fatto una garanzia non solo per i tesserati, che si vedono coprire adeguatamente i propri compensi, ma sono una garanzia anche per l’intero Sistema in quanto “certificano” indirettamente, al pari di un qualsiasi altro indicatore, la sussistenza di un merito creditizio o altresì di una capacità finanziaria delle società e dei propri soci (attraverso la necessaria presenza di affidamenti bancari per crediti di firma o attraverso la costituzione di depositi in forma di cash collateral).
- 2. LE LICENZE NAZIONALI 2023-2024
Nell’allegato si trovano tutte le normative più importanti, specialmente dei cambiamenti approvati. La proposta centrale della Lega Pro era quella di intraprendere la strada delle preiscrizioni, al fine di anticipare eventuali problematiche e criticità cosicché, nel caso, esse possano essere risolte anticipatamente.
Tale proposta si ispirava al modello delle Licenze tedesche, in particolare al modello Bundesliga, dove si è potuto osservare che l’anticipazione dell’iter di iscrizione ha portato negli ultimi anni a non aver più avuto società professionistiche fallite. In definitiva si introduce la cultura della programmazione aziendale. È stata accolta sostanzialmente.
Volendo offrire una sintesi ordinata degli elementi di cui si è fin qui trattato, riassumiamo di seguito un elenco dei punti principali oggetto di proposta.
- GARANZIE SFORAMENTO BUDGET
“Qui c’è un cambiamento di cultura” dice il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli. “Fino ad ora ha dominato il sistema: tu non rispetti le regole e di conseguenza subirai una sanzione. Oggi, tu hai l’Indicatore di liquidità, calcolato sulla situazione patrimoniale al 31 marzo 2023 maggiore o uguale a 1, non dovrai presentare alcuna fideiussione integrativa in caso di sforamento monte ingaggi oltre 1 milione di euro. Si passa al concetto di premialità, metodo che dovrebbe spingere tutti i club in quella direzione di sana amministrazione. E’ una svolta storica di cultura di impresa” conclude Ghirelli“.