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Dall’atletica alla Serie A: la corsa di Ierardi prosegue a Pescara

Il mercato di gennaio ha regalato alla Serie C un ragazzo interessante. Stiamo parlando di Mario Ierardi, difensore classe ’98, prelevato dal Pescara. Fisico imponente e duttilità per il ragazzo cresciuto nel Genoa. La Serie A soltanto sfiorata e i primi passi in Serie C con Ravenna e Sudtirol. A Vicenza è sfortunato, un infortunio gli ha impedito di mettersi in mostra, anche se in cadetteria quest’anno ha trovato anche il primo gol contro il Monza. Ora l’Abruzzo per tornare determinante.

Dall’atletica al calcio: la corsa di Ierardi e l’esordio sfiorato a Genoa

La carriera calcistica di Ierardi parte tardi. La sua passione inizialmente è quella dell’atletica. Da piccolo ha fatto anche gare di velocità e staffette. Aspetto che si porta dietro anche nel calcio. Nonostante il fisico imponente, riesce ad avere una corsa fluida e dirompente. 195 centimetri che fluttuano nell’aria con leggerezza e in campo lo si può ammirare. Con il Milan inizia la sua avventura nel calcio, al fianco di Locatelli, due stagioni e l’infortunio che purtroppo non gli consente la conferma in rossonero. Un passaggio alla Pro Patria, prima di essere notato dal Genoa. I rossoblù non ci pensano due volte e lo portano in Liguria.

Inizia con l’U17 ma durante la stagione viene mandato anche in Primavera. Con i grandi a 16 anni gioca due partite e segna due gol. Un impatto devastante. La conferma con l’U19 è scontata e ne diventa subito uno degli imprescindibili. Gioca da terzino destro e si fa apprezzare per le cavalcate lungo l’out di competenza e per la fisicità. La stagione inizia bene con il ritiro agli ordini di Gasperini in prima squadra. Prima giornata e subito convocazione. Si vola a Palermo con i ‘grandi’. Un esordio quasi sfiorato. Cissohko non è al meglio, Gasperini indica a Ierardi di scaldarsi. Potrebbe essere l’inizio di una favola, ma poi la partita ha avuto esigenze diverse ed è rimasto un po’ l’amaro in bocca al classe ’98.

Continuerà a lavorare con grande impegno e giocare con la Primavera. L’importante è farsi trovare pronti e alla fine saranno 5 in totale le panchine in A. In rossoblù raggiunge anche la Nazionale e in uno dei ritiri con gli azzurri scatta una foto con Roberto Baggio. Una bella parentesi prima di rituffarsi con il club. L’ultima annata con la Primavera potrebbe essere quella buona, se solo non fosse per quel maledetto infortunio. Stagione compromessa dalla rottura del crociato

La graduale ripresa e il salto in C: Ravenna e poi l’exploit a Sudtirol

La prima esperienza tra i professionisti per Ierardi è a Ravenna. Una stagione importante per il classe ’98. L’obiettivo è quello di ripartire in modo graduale dopo l’infortunio e lavorare per crescere al meglio. In Romagna trova un buon minutaggio e riesce a farsi notare. La sua duttilità e il suo modo di stare in campo non possono passare inosservate. Il Sudtirol sarà la svolta nella sua carriera. A Bolzano trova un ambiente consono per crescere. Senza pressioni, ma soltanto tranquillità nel lavoro. 

In biancorosso la prima stagione è molto positiva. Gioca una trentina di partite e ha modo di avere la continuità giusta per poter migliorare. Gli altoatesini lo confermano e la fiducia è ben ripagata da Ierardi. Una buona annata con la cavalcata verso i playoff, interrotta soltanto dalla pandemia per il Covid. Un exploit importante a scacciare i fantasmi e la paura dell’infortunio. A riempire la stagione anche un messaggio di Izzo, nel corso di un podcast con il Sudtirol: “Non mi sono dimenticato i bei momenti passati insieme: allenamenti impegnativi, ma anche tante risate. Mi raccomando, continua così, vedrai che un giorno giocheremo contro. Un abbraccio”. Parole che fanno piacere e danno ancor più carica a Mario. 

Un ragazzo serio e anti social con la passione per la pesca

Le qualità di Ierardi non sono soltanto quelle che si vedono in campo. Fuori è un ragazzo serio e con la testa sulle spalle. Lo svago con gli amici è normale, preferisce la playstation in compagnia piuttosto che chiudersi nei social. Anche se la sua passione più grande è la pesca. Un hobby tramandato da suo nonno e suo papà e che lui prosegue trasmettendolo a compagni di squadra e fidanzata.

Staccare la spina dal calcio per godersi la tranquillità della natura. Un ragazzo semplice, come tanti. Sogni, obiettivi, passioni e la voglia di arrivare in vetta. Per toccare la cima i sentieri sono difficili, fatti di sali e scendi. Ora è il momento di scendere a Pescara, un’opportunità per rilanciarsi e prendere la rincorsa per tornare a riguardare la vetta. 

A cura di Simone Brianti