Il tema degli stadi in Italia è di forte attualità. Da Milan e Inter che stanno discutendo sul fattore di abbandonare San Siro per regalarsi un impianto di proprietà, alla situazione presentata da Gabriele Gravina e legata a Euro 2032. Il presidente della Figc ha voluto sensibilizzare tutti riguardo il tema, con l’Italia che rischiava di non ospitare l’Europeo a causa delle sue infrastrutture. Per Gravina lo stadio è uno degli strumenti più importanti per valorizzare il brand del calcio italiano. La Figc ha dovuto preparare un progetto con garanzie su stadi che non aveva, c’era il rischio di non essere ammessi e per questo motivo è stata avviata una cooperazione con la Turchia. Durante la competizione saranno cinque o sei le città coinvolte e l’obiettivo della Figc è attivare tutti per la costruzione di strutture all’altezza in previsione del 2032. Ma qual è la situazione relativa agli stadi della Serie C?
L’importanza di avere uno stadio di proprietà per far crescere gli introiti di un club e soprattutto per l’intero sistema. Anche la Lega Pro e i suoi club hanno capito già da tempo quanto sia indispensabile avere un impianto all’avanguardia. La prima società a muoversi in tal senso nella categoria è stata l’AlbinoLeffe, prima squadra di Serie C con un proprio stadio. Dopo un lungo iter d’approvazione da parte del Comune, i lavori per la nuova casa dei lombardi iniziarono nel 2017. In occasione del match contro la Pro Patria del 21 dicembre 2021 è stato inaugurato il nuovo Zanica, ora chiamato AlbinoLeffe Stadium. Una giornata storica per il calcio italiano, una data sicuramente da ricordare per la Lega Pro. Una tribuna da 1.791 spettatori (1.147 locali. 513 ospiti, 10 postazioni VIP e 31 media). Progetto sviluppato dallo studio di architettura Batlleiroig, già autore dello Johan Cruijff di Barcellona, che ha mescolato futuro e sostenibilità. Un fiore all’occhiello per la zona bergamasca che può vantare anche il Gewiss Stadium di Bergamo, sorto sopra il vecchio “Atleti Azzurri d’Italia” e ancora in fase di pieno completamento.
E’ notizia di giovedì 19 ottobre, la firma sul contratto per la costruzione del nuovo stadio della Casertana. Una giornata storica per il club campano, tornato in questa stagione tra i professionisti a distanza di tre anni dall’ultima volta. Una svolta anche di riqualificazione dell’intero territorio, un modo per la società del presidente D’Agostino di guardare al futuro con ambizione. Un progetto da 51 milioni di euro con concessione novantennale, un investimento molto importante che la Casertana si augura diventi un simbolo non solo per i suoi tifosi ma anche per i campani in generale. I lavori dovrebbero iniziare tra tre mesi, con l’obiettivo di completare una parte di stadio in un anno e aprirla al pubblico. La fine dei lavori è prevista in due anni, con l’intento però chiaro che la Casertana non lasci mai il proprio stadio.
Un impianto all’avanguardia è necessario per il futuro. Ne sono convinti anche a Mantova, in quella che potrebbe essere la terza squadra a muoversi per uno stadio di proprietà in Serie C. Per il presidente Piccoli, il Martelli è uno stadio necessariamente da ammodernare, inizialmente anche solo con piccoli lavori per renderlo più accogliente. Il settore Distinti da riaprire, l’impianto di illuminazione sistemato, altri piccoli interventi da fare. Per troppi anni in Italia si è parlato di strutture fatiscenti che non rendevano onore a piazze importanti. Il primo passo dev’essere quello di migliorare ciò che già c’è, con l’obiettivo sul lungo periodo di trovare una soluzione che vada di pari passo con AlbinoLeffe e Casertana. I problemi fondamentali anche in questo caso riguardano i fondi e la burocrazia, con la società che spera nell’aiuto del Comune per realizzare in un futuro prossimo il suo progetto.
Anche l’Avellino avrà il suo nuovo stadio. Dopo le vicissitudini estive, il 3 ottobre scorso l’architetto Gino Zavanella ha consegnato il progetto alla società del presidente D’Agostino, che ha successivamente portato le carte in Comune per avviare l’iter burocratico. Dalla gara d’appalto all’apertura dell’impianto passeranno almeno due anni, ma sono arrivate finalmente buone notizie per i tifosi dell’Avellino: il nuovo Partenio-Lombardi non è più solo un sogno. Niente costruzione ex novo dell’impianto ma riqualificazione per lo Iacovone di Taranto. Dopo i due incendi del 3 e 5 settembre, in previsione dunque dei Giochi del Mediterraneo lo stadio verrà ristrutturato visto il poco tempo a disposizione. La nuova progettazione costerà 18 milioni e renderà comunque lo stadio molto funzionale e moderno, come ammesso anche dallo stesso commissario dei Giochi del Mediterraneo Ferrarese. Un restyling da lasciare il segno, con Taranto che sogna il suo nuovo stadio.
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