Non ha il gol nel sangue, stiamo parlando di un difensore. Il suo mestiere è quello di difendere e non di attaccare. Dote che a Marco Curto riesce benissimo. Fisico imponente e tanta grinta in campo e nel weekend si è reso protagonista. A Crema contro la Pergolettese, il gigante classe ’99, ha firmato la sua prima rete tra i professionisti. Un passato nel Napoli, poi Milan e Empoli per crescere e ora le esperienze in C. A Sudtirol è la seconda stagione.
Nato a Napoli nel ’99, Marco inizia a giocare nella scuola calcio della Juve Domitia. Importante realtà del sud dove è cresciuto anche Tutino. Sin da subito viene adocchiato da club importanti. La sua fisicità sin da ragazzo è imponente e quando gioca sovrasta letteralmente gli avversari. Il primo passaggio non poteva non essere al Napoli. Una sola stagione, prima di firmare l’accordo per un altro anno, e passare al Benevento. Tra i sanniti sarà di passaggio, perché a 14 anni si trasferisce a Milano.
Idee chiare per Marco, pronto anche a stare lontano dagli affetti pur di inseguire il suo sogno. In rossonero arriva fino alla Primavera, dove non troverà spazio se non al Torneo di Viareggio. A salvare i suoi tormenti ci pensa l’Empoli. I toscani sono lungimiranti e credono fortemente nel classe ’99. In Primavera diventa leader e gioca con il compagno Traore. In azzurro arrivano anche le prime soddisfazioni. La chiamata in B da parte di Vivarini. Un assaggio di prima squadra che poi ritroverà anche nella stagione seguente. Dopo una parentesi in C alla Reggina, torna a Monteboro e chiude l’annata in Primavera. Andreazzoli lo chiama anche in panchina in A contro Bologna e Fiorentina.
La prima esperienza in C, dopo quella di Reggio Calabria ovviamente, è alla Virtus Verona. Società tranquilla e una piazza serena dove poter crescere e muovere i primi passi. L’impatto è importante e nonostante la giovane età riesce a ritagliarsi il suo spazio con 21 presenze in stagione. In estate il Sudtirol fiuta il colpo e lo porta a Bolzano.
Una squadra, quella altoatesina, di grandi ambizioni. Marco ne diventa sin da subito il ministro della difesa. Sempre presente, diventa uno dei pilastri, non solo per la fisicità, dei biancorossi. L’annata si chiude con i playoff e l’amara eliminazione ad opera dell’Avellino. La conferma è fuori discussione e a Bolzano Marco trova continuità e un gruppo forte. Impossibile andare via. L’arrivo di Javorcic ha dato ancor più consapevolezza e la posizione in classifica lo dimostra. Oltre ai 5 gol subiti in campionato, una delle migliori difese d’Europa, si è tolto pure lo sfizio di segnare la sua prima rete tra i professionisti. Da Napoi a Bolzano con un sogno nel cassetto, ora Curto lotta per arrivare in cima e portare Sudtirol in Serie B.
A cura di Simone Brianti
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