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La questione stadio e la mancata iscrizione in Serie C: cosa succede a Siena

Situazione delicata in casa Siena. Il 30 giugno, infatti, la Covisoc ha bocciato la domanda d’ammissione alla prossima Lega Pro presentata dai bianconeri. Il Presidente Montanari è riuscito a saldare in tempo i debiti che aveva con i calciatori, ma non ad ottenere la documentazione necessaria per l’iscrizione. Motivo per cui, il Siena non potrà giocare la prossima Serie C. Nel frattempo, il numero uno bianconero sembra aver, almeno in parte, risolto un’altra spinosa questione: quella relativa all’impianto di gioco. La commissione provinciale vigilanza e pubblico spettacolo ha dato il via libera al progetto per l’agibilità dello stadio presentato dal Siena, che prevede una capienza ridotta e il non utilizzo della tribuna coperta che non è a norma per ragioni sismiche. Manca solo l’ufficialità.

Siena, il sindaco: “Qualsiasi disagio venga causato ai tifosi è responsabilità dell’attuale società”

A seguito della decisione presa dalla commissione vigilanza e pubblico spettacolo il sindaco di Siena Nicoletta Fabio ha commentato: “Non c’è stato nessun incontro tra me e Montanari. Alla luce della decisione della commissione di vigilanza prendiamo atto che, qualsiasi disagio venga causato ai tifosi nel corso delle partite casalinghe è responsabilità solo ed esclusivamente dell’attuale società. Attendiamo l’esito dell’iscrizione al prossimo campionato- prosegue il primo sindaco donna della storia della città del Palio -. Siamo consapevoli che il comportamento di Montanari dimostri una totale freddezza nei confronti della città e della stessa Acr Siena. Vigileremo nei prossimi giorni sull’operato della società con l’intento di tutelare un bene che rimane di interesse pubblico, anche per la sua funzione sociale oltre che per la storia sportiva che rappresenta. Vorrei concludere con una rassicurazione per i tifosi: qualsiasi cosa accada il Comune resterà dalla loro parte“.

I tifosi: “La Robur deve vivere”

Montanari non ha ancora incontrato il sindaco. Cosa che, invece, pochi giorni fa hanno avuto modo di fare i tifosi. Alcune delegazioni della tifoseria bianconera, infatti, dopo un corteo di protesta contro l’attuale gestione societaria hanno incontrato il primo cittadino che, anche in quell’occasione, ha rassicurato i tifosi spiegando la situazione e confermando la propria volontà di mettercela tutta per salvare la Robur dal terzo fallimento nel giro di nove anni, vero terrore dei tifosi. Emblematico, in questo senso, lo striscione esposto dagli ultra in Piazza del Campo con su scritto: “La Robur deve vivere“. Da capire chi sarà il prossimo patron (anche Filiberto di Savoia tra i nomi), ciò che è certo, invece, è che la Robur non giocherà la prossima Lega Pro

A cura di Alessandro Gonnelli

Redazione

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