La Serie A con il Genoa e la promozione con il Sestri Levante: la storia di Silvano Raggio Garibaldi
Il paesaggio collinare e le scogliere a picco sul mare. Due caratteristiche che formano la Liguria, partendo da La Spezia arrivando fino ad Imperia. Proprio in questa cornice è cresciuto Silvano Raggio Garibaldi. E sempre in Liguria è iniziato il percorso del centrocampista con la palla al piede. Da Chiavari all’Italia. Per poi tornare a casa e conquistarsi la promozione in Serie C con la maglia del Sestri Levante. Ma partiamo con ordine.
La Virtus Entella e la chiamata del Genoa
Per Silvano Raggio Garibaldi la prima maglia fu quella di casa. Così, il suo viaggio cominciò con i colori della Virtus Entella. Il ragazzino era piccolo ma con la palla al piede dimostrava di avere delle qualità. E quando giochi a calcio con il paesaggio che si alterna alle tue spalle tra colline, terrazzamenti con il mare davanti agli occhi, sono due le squadre che possono darti la possibilità di crescere: la Sampdoria o il Genoa. Per Silvano il sentiero si colorò di rossoblù. Le prospettive non erano frutto dell’immaginazione: il ragazzo in campo faceva la differenza.
Le giovanili e l’esordio in Serie A
Qualità, dicevamo. Perché Silvano Raggio Garibaldi con la maglia del Genoa visse tutte le giovanili. Dal 1999 al 2007. Nelle ultime due stagioni con la primavera collezionò più di quaranta presenze segnando otto gol. Numeri che, insieme alla sua visione nel mezzo al campo, permisero alla squadra guidata da Vincenzo Torrente di conquistare il Torneo di Viareggio nel 2007 contro la Roma di Alberto De Rossi. Immaginate di aver compiuto 19 anni da poco. Il Genoa è appena tornato in Serie A e l’allenatore della prima squadra, allora Gian Piero Gasperini, decide di darvi un’opportunità tra i grandi dopo aver seguito la vostra crescita. Emozioni e momenti che Raggio Garibaldi visse nell’aprile del 2008 con l’esordio in Serie A contro il Torino. Il prato del Marassi sotto le scarpette. Da una parte il mare, dall’altra le colline. Gasperini schierò in campo Garibaldi ancora una volta, contro il Siena. Benvenuto nel calcio dei grandi.
Il suo percorso in Italia e la Serie C con il Sestri Levante
Poi, il centrocampista decise di raccogliere le sue cose e partire. Crescere, dalla Liguria all’Italia. Pisa, in Serie B, fu la prima tappa. All’ombra della Torre però non riuscì a ritagliarsi lo spazio necessario per crescere. Così, passò prima al Sorrento, poi al Gubbio, dove il ragazzo trovò di nuovo Vincenzo Torrente e conquistò la Serie B diventando un perno dello spogliatoio. Ma il percorso di Garibaldi non si fermò. Tornò nel club in cui era cresciuto, la Virtus Entella, per poi andare al Mantova, dove incontrò Ivan Juric in panchina. “Si capiva che era un predestinato e che in Serie C era di passaggio. Io avevo 25 anni all’epoca e mi ricordo che ci aveva dato una certa fisionomia” sosterrà sull’allenatore a ToroNews. Un percorso vissuto a cento all’ora. Nuovo anno, nuova meta, sempre alla ricerca cerca di stimoli. Ad un tratto però, Garibaldi rimase svincolato. Il viaggio non poteva interrompersi. Mantova in Serie D fu il trampolino di lancio. E dopo aver indossato anche le maglie di Como, Foggia e Seregno, il centrocampista è tornato sotto il cielo della sua Liguria. Tutta la sua esperienza a disposizione del Sestri Levante. Garibaldi, arrivato a gennaio, ha collezionato dieci presenze e due reti. Il club è tornato in Serie C dopo 73 anni di assenza. Tra le colline e il mare che lo hanno sempre accompagnato. Dalla Serie A fino all’ultima promozione. Il viaggio di Silvano Raggio Garibaldi non intende fermarsi. Dall’Italia alla Liguria. Casa dolce casa.
A cura di Jacopo Morelli