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Guerra, l’Inzaghi della Serie C esperto di promozioni: ora se lo gode la Juventus Next Gen

Chi vi viene in mente se diciamo “attaccante piacentino della Juventus“? No, non stiamo parlando di Filippo Inzaghi, che la maglia bianconera la vestì dal 1997 al 2001. Il giocatore in questione è Simone Guerra, arrivato a Torino in estate aggregandosi alla Next Gen. La seconda squadra bianconera infatti non conta solo i vari Yildiz e Hujisen, ma anche pochi giocatori più esperti che possano fare da chiocce a questi talenti. Difficile trovare qualcuno più indicato del classe ’89, che da anni gioca e segna costantemente in Serie C. Dagli inizi nella sua città natale fino all’ultimo campionato vinto con la FeralpiSalò, quasi consuetudine per uno che di promozioni se ne intende. E ora sono Brambilla e i bianconeri a goderselo. Contro il Gubbio la terza rete in stagione con i bianconeri.

Dal San Nicolò al Piacenza, l’inizio di Guerra sulle orme degli Inzaghi

San Nicolò, paese in provincia di Piacenza, è evidentemente un terreno molto fertile per gli attaccanti. La storia dei fratelli Inzaghi è già nota, ma non tutti sanno che Simone Guerra condivide con loro un percorso identico a livello giovanile. Anche lui ha cominciato da piccolissimo proprio nella squadra locale. Su quegli stessi campi ha sviluppato il fiuto per il gol che poi lo ha fatto arrivare lontano. A 10 anni è passato al Piacenza, all’epoca in Serie A negli anni d’oro della propria storia. Filippo Inzaghi era già alla Juventus, ma era stato decisivo, qualche anno prima, nella promozione in massima serie dei biancorossi. Suo fratello Simone, invece, aveva chiuso la stagione 1998-99 con 15 gol in Serie A. L’ultima con la maglia del Piacenza, prima di passare alla Lazio a peso d’oro.

La società emiliana avrebbe aspettato il 2008 per avere un nuovo attaccante frutto del proprio settore giovanile. È proprio Guerra, approdato in prima squadra dopo anni da goleador fino alla squadra Primavera. Viene promosso in pianta stabile dall’allenatore di allora, un certo Stefano Pioli, che dà fiducia anche a un altro giovane promettente come Radja Nainggolan. Col Piacenza Guerra collezionerà 87 partite e 14 gol tra Serie B e C, chiudendo da capitano negli ultimi mesi di permanenza. L’epilogo non è dei più fortunati, con il fallimento della società che porta alla scomparsa del club nel 2012, poi rinato con nuovo nome e ripartito dall’Eccellenza. Non è di certo finita però per lui, che fa ancora a lungo parlare di sè.

Credit: FeralpiSalò

Guerra e quel feeling speciale con le promozioni

Dalla separazione col suo Piacenza l’attaccante inizia sempre di più a diventare una presenza fissa nel campionato di Lega Pro, in cui negli anni arricchisce parecchio la propria bacheca. Ancora prima del fallimento del club, gioca 6 mesi in prestito allo Spezia da gennaio a giugno 2012. Conquista campionato e Supercoppa, ma non viene riscattato e così passa all’Entella nella stagione successiva. Qua contribuisce alla promozione dei chiavaresi nella stagione 2013/14: segna 4 gol, ma si trasferisce a gennaio al Benevento, non potendo festeggiare la vittoria del campionato a fine anno. Avrà modo di rifarsi, perchè il passaggio alla FeralpiSalò nel 2015 rappresenta la sua consacrazione. A 26 anni ha la maturità giusta per trascinare una squadra come quella lombarda, fondata appena 6 anni prima, ma già molto ambiziosa. Sul lago di Garda rimane appunto fino al 2023, con una parentesi di due anni al Vicenza. Qui vince ancora un campionato nella stagione 2019/20 e torna in Serie B dopo 10 anni. Sei mesi in cadetteria e poi il ritorno alla FeralpiSalò, ormai una seconda casa dove ha ancora un lavoro da finire.

Alla fine sarà un capolavoro, con la ciliegina sulla torta rappresentata dalla vittoria del girone A e dalla promozione nella scorsa stagione. Di quella squadra è il trascinatore e il capocannoniere con 10 gol, grazie ai quali si ritaglia un posto nella storia della società. Con 230 presenze e 80 reti totali è recordman di presenze e gol in maglia verdeblu. Quest’estate ha salutato la Feralpi, ma non prima di tornare nel suo stadio, il “Garilli” di Piacenza, dove la squadra lombarda da quest’anno gioca le sue partite casalinghe. Così, dopo le prime due gare di Coppa Italia, sceglie di tornare ancora una volta in Serie C. Alla chiamata della Juventus non può proprio dire di no.

Credit: FeralpiSalò

La nuova sfida a Vinovo

Proprio contro la seconda squadra bianconera, Guerra aveva segnato ad aprile scorso uno dei gol decisivi per la vittoria del campionato. Nella stagione ancora precedente, sempre contro la Juve Under 23, aveva addirittura segnato con uno splendido gol in rovesciata. Il piacentino si è però fatto perdonare, firmando proprio per i bianconeri e andando a rinforzare la Next Gen, di cui è già un punto fermo. Il suo compito è quello di affiancare i giovani talenti juventini, in particolar modo gli attaccanti. Tra i suoi compagni di reparto, nel tandem d’attacco che è solito schierare Brambilla, si sono alternati Leonardo Cerri e Kenan Yildiz, quando non è al seguito della prima squadra. Proprio con la prima squadra intanto ha già avuto il piacere di allenarsi durante la pausa per le nazionali, durante la quale, agli ordini di Allegri, si sono allenati a gruppo unico prima e seconda squadra. Finita la pausa (che ha tenuto ferma anche la Next Gen per i tanti giocatori convocati) si ritorna in campo. Anche Guerra ritorna così a pensare alla sua Serie C, dove ha già segnato 3 gol nella sua nuova squadra. Reti che non gli sono mai mancate e che a 34 anni continua a cercare. Ha trovato nuovi stimoli cambiando realtà e mettendosi a disposizione dei giovani, ma certe cose non cambiano mai. Ecco perchè, negli anni, è diventato l’Inzaghi della Serie C.

Simone Solenghi

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