Simone Pesce, da Catania al Novara di Bruno Fernandes: a 41 anni è di nuovo Serie C
Essere ancora in campo da giocatore giunti ai 40 o 41 anni non è scontato. Lo è ancora meno farlo da titolarissimo e vincendo anche un campionato. Uno di questi rari casi è quello di Simone Pesce, centrocampista classe ’82, che da capitano ha appena riportato il Lumezzane in Serie C. La vittoria decisiva per prendersi la vetta del girone B di Serie D, in cui come di consueto è rimasto in campo per tutti i novanta minuti, è valsa la quinta promozione in carriera. E se sia giunto il momento di smettere è ancora presto per pensarci. Decisione rimandata all’estate, ora è tempo di festeggiamenti e delle ultime partite della stagione nella Poule Scudetto.
Dagli anni in Serie A con Simeone e Bruno Fernandes all’Eccellenza
Una carriera longeva che per 18 stagioni lo ha visto tra i professionisti. Avventura tra i grandi che però inizia in Serie D nel 1999 con la maglia del Latina, squadra della sua città. Dopo tre campionati di D, ecco l’approdo tra i professionisti, con la prima promozione della sua carriera, che avviene in estate dopo il terzo posto che porta al ripescaggio in C2. Le prime nel calcio professionistico. In tutto per lui le stagioni in A saranno tre. Infatti, dopo altri due anni ad Ascoli in B, firma col Catania nel 2010. Qui ha l’opportunità di essere allenato dal ‘Cholo’ Simeone, nei suoi anni in Sicilia prima di fare le fortune dell’Atletico Madrid. Esperienza condivisa poi da calciatori che in quegli anni fanno sognare Catania, su tutti il Papu Gomez. Finisce nell’estate del 2011 la sua avventura a Catania, ma non ancora quella in A.
Infatti la sua prossima tappa è Novara, dove diventa compagno dell’allora diciannovenne Bruno Fernandes, che si preparava a diventare un trequartista di livello internazionale. A Novara inizia una serie di quattro campionati vinti nella parte conclusiva della carriera, tra i 32 e i 40 anni. Infatti, vince nel 2015 il campionato di Lega Pro riportando i Piemontesi in Serie B, altra avventura che si conclude in maniera molto positiva. Questa volta tocca alla Cremonese beneficiare della sua esperienza, ottenendo la promozione in Serie B nella stagione ’16-’17. L’esperienza che gli cambia la carriera sarà al Brescia, dove incontra Andrea Caracciolo, bomber che dopo i suoi anni d’oro in Lombardia va a godersi gli ultimi anni da calciatore prima in Serie C e poi al Lumezzane. Nel 2020 scendono così entrambi in Eccellenza. Il resto è storia e racconta di due promozioni consecutive insieme, da capitano e presidente del club.
La scelta del Lumezzane insieme all’airone Caracciolo
Sono già passate tre stagioni per Pesce dal suo arrivo al Lumezzane. Convinto insieme a Caracciolo a scendere di due categorie, non arriva però per svernare, ma per fare sul serio e riportare il club dove merita. Così dopo il primo anno, è il secondo quello della svolta. Caracciolo decide di dire basta e passa alla veste dirigenziale, al ruolo di presidente. Pesce è il tramite tra lui e la squadra, suo amico ma soprattutto capitano. Dopo la vittoria del campionato di Eccellenza ecco la splendida annata in Serie D, sempre da titolare oltre che da riferimento nello spogliatoio.
Meriti che gli sono stati riconosciuti dallo stesso Caracciolo, che non ha potuto fare a meno di ringraziarlo dopo la vittoria del campionato: “Non mi piace fare nomi ma mi sento fortunato ad avere un campione come Simone Pesce, che non ha mai parlato, neanche in allenamento. C’è sempre stato, nonostante la possibile stanchezza”. Anche Pesce a sua volta si è complimentato con l’amico, con cui ora dovrà decidere il suo futuro: “Andrea è stato bravo quest’anno a portare la sua esperienza. Gli faccio un grande complimento, lo ringrazio e ora vedremo”. Qualunque sarà la scelta però la storia non si cambia e parla di un campionato vinto da protagonista a 40 anni.
La stagione del Lumezzane che vale il ritorno in C
Della vittoria del campionato del Lumezzane arrivata solo all’ultima giornata il Merito è stato dell’Alcione secondo in classifica, che ha provato fino all’ultimo a soffiare il primato. Al Lumezzane bastava nell’ultima partita contro il Città di Varese per essere sicuro di poter festeggiare. Ne sono comunque arrivati tre con la vittoria esterna per 2-0, con cui la squadra bresciana chiude l’annata a 77 punti. Stagione dominante e promozione meritata, conquistata grazie al miglior attacco e alla miglior difesa del campionato. Insieme all’allenatore Arnaldo Franzini che ha vinto per la terza volta il campionato di D, e al capocannoniere del campionato Danilo Alessandro, Simone Pesce, da capitano, è l’altro volto di questo successo. Capace di adattarsi a una squadra con giocatori anche ben più giovani, ha contribuito anche con due gol oltre che con la presenza fissa in campo. Tornando dalla categoria in cui tutto era cominciato ha chiuso un cerchio, regalando al Lume una Serie C che mancava dalla stagione ’16-’17. Se ce ne fosse stato bisogno, si è dimostrato ancora esempio di longevità in campo, oltre ad arricchire una carriera di tutto rispetto. Ora la scelta sul futuro sta a lui, consapevole di aver trovato una squadra in cui può ancora regalarsi un finale tra i professionisti. Intanto può festeggiare e pensare all’impegno in Poule Scudetto., prima di decidere se continuerà ad essere un calciatore, cosa che non ha mai smesso di sentirsi nemmeno a quasi 41 anni.
A cura di Simone Solenghi