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Soulé: “Dybala è un genio. Spero di restare qui a lungo”

Juventus Soulé

Intervenuto a “La Capital di Mar de la Plata”, Matias Soulé ha raccontato gli ultimi mesi vissuti tra prima squadra e Under23, senza dimenticare la convocazione in nazionale argentina con Messi: “Quando mi ha salutato ho pensato: non mi laverò più la mano“. E poi una sfida particolare: “L’ho affrontato in una partita a ping pong“.

Soulé: “Che emozione allenarmi in prima squadra”

Soulé ripercorre un 2021 ricco di soddisfazioni personali: “A metà anno sono andato ad allenarmi con i più grandi. Poi è arrivato il debutto, qualcosa che sognavo sin da quando ero piccolo. E ancora di più in un club come la Juve, uno dei primi cinque al mondo. Poi c’è stata la convocazione in Nazionale: tutto incredibile. Qui si gioca un calcio più tattico, ho imparato a muovermi senza palla e a difendere. In Under 23 mi allena Lamberto Zauli che ha giocato nella mia posizione e mi aiuta molto”.

E poi l’esordio: “Quando Allegri mi ha chiamato per entrare sono impazzito, poi ho cercato di godermela. Ho potuto vedere da vicino il rigore calciato da Dybala, peccato che l’abbia sbagliato. La punizione rubata a Cuadrado? È stato Allegri a urlare dalla panchina ‘Soulé, Soulé’. Voleva che battessi io. Così mi sono avvicinato, ovviamente senza paura. Poi Bonucci si è avvicinato a Cuadrado e gli ha detto di lasciarmi calciare, così ho fatto anche io. Peccato solo aver sbattuto contro la barriera

“Dybala un genio. Ronaldo? Mi ha raccontato che…”

Grandissimo rapporto con Dybala, e i consigli di Ronaldo per aiutarlo a crescere: “Dybala è un genio in tutti i sensi, fuori e dentro al campo. Mi ha aiutato nelle prime trasferte, come Bentancur o Morata che parlano spagnolo. Mi sono integrato bene: giochiamo alla playstation, usciamo. Ronaldo? Lui mi ha spiegato cosa ha fatto quando ha cominciato, quanto gli è costato. Mi ha detto cosa ha fatto con i suoi primi stipendi, che ha risparmiato. Spero di restare qui il più a lungo possibile. Mi ha colpito tutto di questo mondo: l’organizzazione, la struttura, sono cose di un altro livello. È un privilegio essere in un club così grande. Ho anche imparato abbastanza bene la lingua italiana, anche se a volte mi confondo”.