Le difficoltà che può comportare una retrocessione sono conseguenza tangibile inevitabile. Vero, ma da qui a immaginare che, a due giornate dal termine del campionato di Serie C la Spal dovesse fare i conti con la questione salvezza è qualcosa di inaspettato. Eppure, la stagione dei ferraresi, che dopo sette anni l’anno scorso cade di nuovo in Serie C, è di quelle non pronosticabili. Due avvicendamenti in panchina, un gioco spesso insicuro e poco concreto, difficoltà sotto porta e una lunga scia di infortuni che compromettono ancor di più le scelte degli allenatori. Nonostante tutto la squadra di Di Carlo ha ancora la possibilità di salvarsi. L’aritmetica, ad oggi, non condanna né rassicura. I risultati recenti delle dirette concorrenti aiutano. Per il resto servirà solo vincere.
Ragionare “col senno di poi” è un meccanismo che non rende onore al calcio e ai suoi interpreti. Meglio affidarsi alla incontrovertibile verità dei numeri. Quelli che dal 4 febbraio 2024, data del ritorno sulla panchina della Spal di Domenico Di Carlo – esonerato a inizio campionato dopo solo sei giornate – raccontano di 12 partite in cui i ferraresi ottengono 10 risultati utili. 6 vittorie, 4 pareggi e due sconfitte. Equivalenti a un tredicesimo posto a 43 punti. Cifre che, però, a due giornate dal termine non sono ancora sufficienti per poter parlare di salvezza. La squadra, nella seconda gestione Di Carlo, riacquista sicurezza sul piano tecnico, consolida la difesa, macina risultati e, nelle ultime uscite ritrova anche i gol degli attaccanti. Particolare non indifferente, ma ci torneremo. Elementi che dovranno permanere anche nelle sfide di chiusura del campionato. La certezza dell’aritmetica salvezza potrebbe arrivare già nella prossima sfida contro il Pineto anche con il solo pareggio: manca un punto. Guardandosi le spalle vanno tenute in considerazione Ancona, Fermana e Recanatese per la differenza reti; gap favorevole alla Spal. La soluzione migliore per gli estensi, dunque, resta vincere con gli abruzzesi così da non doversi più preoccupare delle concorrenti.
Nel dettaglio la Spal sarebbe salva nella 37^ giornata se:
Pineto al Mazza, Olbia al Nespoli, queste le ultime due tappe della regular season della Spal. Playoff? Esagerato pensarci? L’onestà intellettuale darebbe risposta positiva, tuttavia, l’imprevedibilità in quest’annata è di casa intorno a Palazzo dei Diamanti. Sei punti tra Emilia e Sardegna con il Rimini decimo sempre sconfitto potrebbero sancire il sorpasso ai romagnoli. Ferma restando la necessità che anche Pineto e Lucchese commettano passi falsi. Anche a parità di punteggio con la squadra di Troise ad avere la meglio sarebbe quella di Di Carlo per la differenza reti maturata negli scontri diretti. Ma al momento, a Ferrara, conta solo Pineto: e vale 3.
A inizio campionato non ci sono dubbi: la Spal giocherà con il 4-3-3. Scelta condivisa sia da Di Carlo (prima e dopo) che da Colucci. Linfa del gioco gli esterni offensivi dai quali il club emiliano si aspetta un apporto anche in fase realizzativa. Si vedano Dalmonte e Siligardi. Giocatori di grande qualità, esperti della categoria e che conoscono il concetto di “vincere”. A supporto i vari Rosafio, Orfei, Rao e Edera. Né l’ex Cesena né l’ex Parma riescono a incidere come sperato. Gli infortuni gli avversari più ostici di questa stagione. Il classe 1997 riesce a giocare 21 partite e realizza appena 3 gol, ferma a 0 la casella per il classe 1988 così come per l’altro giocatore di spicco Edera. Un gol a testa per Rao e Rosafio – poi ceduto al Messina a gennaio. Problema sotto porta che non risolvono nemmeno i centrocampisti dai quali arrivano solo 5 reti. 2 di Maistro e Bertini e una di Collodel.
Infortuni e squalifiche condizionano anche chi segna per mestiere come capitan Antenucci. Posto che qualità e fiuto del gol dell’ex Bari non si discutono e anche quest’anno Ferrara lo conferma; va a segno in 5 occasioni. Stop forzati anche per il giovane attaccante cresciuto a Bologna Rabbi: 2 gol. Le ultime gare sorridono a Di Carlo regalando il ritorno a rete di Petrovic e del centravanti Zilli. Poco dagli esterni, quasi nulla dal centrocampo, nessun exploit delle punte resta la difesa. La Spal vede in quello arretrato il reparto più prolifico con 11 gol segnati. Peda e Valentini i bomber che non ti aspetti. 3 ciascuno. Abilissimi nello svettare di testa sui piazzati così da sopperire alle difficoltà di costruzione della squadra. Con loro Bassoli, Fiordaliso, Ghiringhelli, Tripaldelli e Celia. Una rete a testa ossia: tutti i difensori a segno. La “difesa” della categoria: l’imprevedibile stagione della Spal.
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