La Spal cala il tris: i segreti del “magic moment”
Tre vittorie consecutive per la squadra di Dossena, in ripresa dopo un avvio stentato.
Uno, due, tre. La Spal batte anche la Torres e conquista la terza vittoria consecutiva. Una bella boccata di ossigeno per la squadra di Dossena che è così salita a quota 17 ed è uscita dalla zona playout. Grazie ai 3 punti, la Spal si è portata in 14^ posizione, a +2 sulla zona rossa e a soli 4 punti dai playoff, tornati incredibilmente alla portata degli emiliani.
La squadra di Dossena può finalmente mettersi alle spalle un inizio di stagione difficile, deludente. La pesante sconfitta esterna contro la Ternana (4-1) sembrava condannare definitivamente a un campionato di sofferenza, complice anche il fardello della penalizzazione di 3 punti commissionata ad inizio stagione. Invece la Spal si è rialzata, ha superato in successione Pineto, Legnago e Torres e ha guardato con più fiducia al futuro.
La gara contro i sardi rappresentava una sorta di esame di maturità per la Spal, chiamata a confermare le buone sensazioni delle ultime settimane contro un avversario ostico, che ormai non è più una sorpresa e che lotta per le posizioni di vertice della classifica.
La sfida è stata equilibrata e divertente, con occasioni da una parte e dall’altra. I biancazzurri hanno tenuto testa ai quotati rossoblù e al 79’ sono passati in vantaggio con un calcio di punizione di Marcel Buchel. Al triplice fischio il ruggito del “Mazza” è suonato come un urlo di liberazione: la Spal è guarita e adesso vuole chiudere il 2024 nel migliore dei modi.
La svolta grazie alla fiducia della società e al modulo
Nonostante i risultati stentassero ad arrivare, la società biancazzurra ha sempre avuto fiducia nell’allenatore Andrea Dossena. Il club non ha mai voluto sconfessare la scelta presa in estate e sta avendo ragione: l’ex Pro Vercelli ha guidato i biancazzurri fuori dalla tempesta e adesso può godersi il momento positivo e la crescita della sua squadra. In un calcio sempre più frenetico e impaziente in cui ai primi risultati negativi a pagare è sempre l’allenatore, la Spal è la dimostrazione che a volte basta solo avere un po’ di tempo per ottenere risultati.
La svolta in casa Spal è coincisa anche con un cambiamento di natura tecnico-tattica. Nelle prime uscite stagionali Dossena aveva schierato i biancazzurri con il 4-3-3, accantonato dopo la disfatta di Campobasso a causa dei risultati negativi e dei troppi gol subiti. A partire dalla sfida con il Pescara l’ex allenatore della Pro Vercelli ha optato per il 3-5-2 / 3-4-3 con l’obiettivo di dare maggiore solidità e compattezza alla squadra che, dopo un periodo di adattamento, ha risposto benissimo al cambio modulo.
I protagonisti: la rivelazione Nador e la vecchia guardia
Uno dei simboli della rinascita della Spal è Steven Nador. Nelle prime uscite il centrocampista approdato alla Spal nel gennaio 2024 dopo una breve parentesi all’Ancona è stato schierato in mezzo al campo. Con il cambio modulo tuttavia Dossena ha deciso di arretrare il suo raggio d’azione schierandolo, con ottimi risultati, come difensore centrale. Nella gara contro la Torres il duttile Nador è stato uno dei migliori in campo impressionando per fisicità e presenza in area.
Marcel Buchel, vecchia conoscenza della Serie A, è stato come detto il match-winner della sfida contro la Torres. L’ex centrocampista di Empoli ed Hellas Verona, tra le altre, è uno degli elementi di maggiore esperienza dello spogliatoio biancazzurro. Oltre a lui l’eterno Mirko Antenucci, che è all’ultima stagione della carriera prima del ritiro ed è il capocannoniere della squadra con 5 gol. Tra i giovani sugli scudi l’esterno classe 2006 Emanuele Rao, che fin qui ha realizzato 4 gol e 2 assist: la stagione in corso sarà quella della definitiva consacrazione?