Speciale Juve Stabia – Matteo Lovisa: “Vincere il giusto riconoscimento per la città”
Deus ex machina e forse qualcosa di più. La seconda parte del nostro Speciale Juve Stabia inizia da chi ha costruito materialmente la squadra che ha stravinto il Girone C. Stiamo parlando del direttore sportivo più giovane tra i professionisti, Matteo Lovisa. Classe 1996, ma esperienza da vendere. Due campionati di Serie C vinti e la stoffa del predestinato. Più di qualche anno nelle mura di casa, quel Pordenone dei miracoli che è tornato in B e ha sfiorato la Serie A. Poi, nella scorsa estate, la scelta di cambiare aria. Dall’estremo nord, al sud. Dalla nebbia e la montagna, al mare e al sole di Castellamare. Questi ultimi elementi che hanno accompagnato il lavoro del direttore che con il club ha riscritto la storia.
Matteo Lovisa: “Vincere il giusto riconoscimento per la città di Castellammare”
In estate, come detto, il suo arrivo a Castellammare. Quella città che lo ha accolto sin da subito con il tipico calore meridionale: “Vincere è stato il giusto riconoscimento per la città di Castellammare. Tornare in B dopo 4 anni dà la giusta visibilità per una piazza così. Massima sintonia con il presidente nel corso di tutta la stagione, il rinnovo è stato solo una formalità. La prossima stagione sarà diversa: dovremo strutturarci perchè cambieranno tante cose a livello tattico, tecnico, economico ma anche organizzativo e dovremo essere bravi a farci trovare pronti”.
Casa dolce casa. Quella Pordenone lasciata a oltre 800 km di distanza: “Penso che il discorso geografico conti poco. Contava rimettersi in discussione dopo qualche anno in Serie B. Sono ripartito con la fame di tutti i giorni. Per fare questo lavoro devi aggiornarti di continuo, stando sul pezzo. È stata una bella scommessa per me. Vivere in una città che vive di calcio per me è stato fondamentale. È stato bello viverla quotidianamente. La piazza ci ha dato equilibrio e sono contento perchè si è visto il lavoro che abbiamo cercato di fare. Il presidente mi ha chiamato per un incontro, c’è stato feeling sin da subito. Siamo contenti perchè abbiamo avuto coraggio di cambiare tanto”.
Matteo Lovisa: “Idee chiare per il futuro, ma in continua evoluzione”
Dopo il successo in Serie C, per il ds delle vespe è già tempo di programmare il futuro. La Serie B tornerà dopo 5 anni a Castellammare e Lovisa non vuole farsi trovare impreparato: “Le idee sono quotidiane e settimanali. Dico sempre che non è che vengo al campo a guardare gli allenamenti perché non so cosa fare durante il giorno, ma c’è sempre un principio di base: guardare il valore umano che tecnico. C’è sempre un principio di base: guardare il valore umano che tecnico. Scelgo i calciatori in base anche alla qualità dell’uomo. Credo che ogni direttore vede il calcio in proprio modo. Per me è tutto abbastanza semplice. È fondamentale fare una parte video, ma anche una parte buona di scouting sul campo”.
Il più giovane direttore sportivo tra i professionisti, dicevamo. Un lavoro non semplice, ma che Matteo negli anni ha saputo gestire e realizzare al meglio: “Ormai sono parecchi anni che ho questo tipo di ruolo. C’è rispetto reciproco con i calciatori. Non credo più nelle ramanzine alla squadra, credo molto in un rapporto sincero e schietto. Bisogna sempre dirsi ciò che si pensa per arrivare al bene comune”.