St Clair, storia di uno scozzese a Trieste

Tre anni fa il giocatore italiano da lui più ammirato era Federico Chiesa e probabilmente lo sarà ancora. Allora l’attaccante giocava nella Fiorentina e lui, Harvey St Clair, era arrivato a Venezia da poco. Un viaggio da Londra di sola andata finora, verso un’Italia che rappresentava opportunità di crescita e di gioco. St Clair è un’ala classe ’98 ma ha già indossato le maglie di Venezia, Seregno e ora Triestina, squadra in cui è arrivato nelle ultime ore del mercato invernale. 

Tre presenze e primo gol realizzato contro l’AlbinoLeffe in una gara che certamente poteva finire meglio per la squadra di Bucchi. Un 1-1 ripreso in rimonta dalla squadra di Marcolini grazie al gol del 22enne Tomaselli.

St Clair di anni ne ha 23 e ha un passato nel Chelsea. E lì non aveva occhi che per l’idolo Hazard. Undici anni nel settore giovanile dei Blues e poi… la Laguna. “Non c’erano squadre come Zenit o Watford. La scelta era: o Chelsea o Venezia, così ho pensato che la scelta migliore per il mio sviluppo calcistico fosse Venezia – aveva raccontato in un’intervista come riportato da sottoal7.com –. Mi piaceva l’idea di iniziare una nuova sfida. Fossi rimasto sarei probabilmente andato in prestito da qualche altra parte”. E invece, eccolo in Italia. Come poi è accaduto all’amico Tammy Abraham, anche se con destinazioni diverse. Una nuova avventura, un nuovo punto di partenza.

Con il Venezia St Clair ha collezionato 23 presenze (di cui 19 in Serie B) e 2 assist. L’esordio? Grazie a Vecchi, in Coppa Italia contro il Sudtirol, come un antipasto di Lega Pro che poi l’ha accolto davvero. Perché giocare è stato sempre l’unico obiettivo dello scozzese. 

A Trieste Bucchi gli ha dato fiducia praticamente da subito e alla terza presenza Harvey ha ripagato il suo allenatore con questo primo gol. Che alla fine è soltanto un nuovo punto di partenza.