Dopo 110 anni, il Monza conquista la promozione in Serie A vincendo la finale playoff contro il Pisa. La firma su questa impresa aspettata una vita (specialmente dopo l’arrivo di Berlusconi con la squadra in C) l’ha messa Giovanni Stroppa. Un allenatore spesso sottovalutato nonostante tutto quello che tocchi diventa oro. E inizia il suo percorso proprio dalla Serie C, dove il percorso del nuovo magico Monza era partito.
Terminata la carriera dopo Milan (con l’esordio in rossonero contro il Barcellona guidato dalla panchina da Cruyff), Genoa e la nazionale, tra le altre, Stroppa decide di buttarsi nel mondo degli allenatori. Inizia proprio con le giovanili dei rossoneri dove allena i vari De Sciglio e Ganz, per poi entrare “tra i grandi” con il Sudtirol, in C. La squadra aveva appena ottenuto il ripescaggio dopo esser retrocessa nella stagione precedente. Non la miglior situazione con cui partire, eppure porta i bolzanini fino al settimo posto.
A fine anno però non viene confermato e il Pescara gli offre la panchina dopo la promozione in Serie A. Stroppa accetta ma forse si accorge che è un salto troppo grande per ora, e si dimette dopo 13 giornate. Una parentesi a La Spezia e poi il ritorno al Sudtirol prima per le tre partite finali della stagione 2014/2015 e poi per l’intera successiva. Ma ancora una volta, la squadra non è pronta al tocco magico dell’allenatore lombardo.
Il 2016 è l’anno della svolta. Il presidente del Foggia Fares, dopo l’addio di De Zerbi, decide di puntare su un altro allenatore emergente che esprime un calcio simile. Ovviamente stiamo parlando di Giovanni Stroppa, che mette la firma sul suo primo miracolo. Con la classe di Chiricò, la freddezza di Mazzeo e quel tocco magico che adesso funziona alla grande, il Foggia torna in Serie B dopo 18 anni d’assenza. Un campionato dominato per tutta la stagione arrivando davanti agli altri pugliesi del Lecce. Anche nella stagione seguente rimane con i rossoneri, d’altronde, fin dai tempi da giocatore, questo abbinamento di colori gli ha sempre donato. Eppure l’inizio non è stato dei migliori: alla fine del girone d’andata la squadra era al diciannovesimo posto. Da gennaio parte la rimonta con un rendimento mostruoso, fino ad arrivare al nono posto alla soglia dei playoff.
Quella seconda parte di stagione magnifica gli valse l’arrivo al Crotone, che dopo due stagioni riporta in A. Ma anche in quel caso, non trova il feeling giusto con la massima serie. Dopo l’esonero a marzo, qualche mese dopo riceve la chiamata di Galliani: è Stroppa il prescelto per portare il Monza in Serie A. Missione compiuta, ora Re Mida si gode il meritato riposo e spera che, dopo aver fatto sognare una città intera, possa essere arrivato il suo momento di brillare.
Credit Photo copertina: Buzzi
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