Una stagione trionfale per il capitano del Sudtirol Hannes Fink, che ha visto la squadra promossa in Serie B per la prima volta nella storia del club altoatesino. Tantissime emozioni provate in questa grandissima annata raccontate ai microfoni di Gianluca Di Marzio. Il capitano biancorosso lascerà il calcio giocato il 30 giugno, salutando i compagni dopo questa grande avventura vissuta a Bolzano.
“Ho cominciato a giocare a calcio a 12 anni. E’ un lavoro di tanti anni e di un gruppo portato avanti dal nostro direttore Bravo. La programmazione ci ha portato a raggiungere questo grande obiettivo, ovvero un sogno che è diventato realtà.” Parole di Hannes Fink, capitano del Sudtirol, che lascia dopo tanti anni il calcio giocato: “E’ stata una decisione difficilissima, ma ho fatto una valutazione di tante cose. Dal fisico alla voglia di iniziare un nuovo percorso, ovvero un ruolo societario insieme all’Amministratore Generale e al direttore Bravo. Sentivo la stima e la volontà della proprietà di portarmi all’interno della società. Un pensiero è quello di andare in Serie B. Con mia moglie ci siamo detti che era arrivato il momento di giocare in B, ma ho capito di non potermi permettere di giocare per ottenere la salvezza tranquilla in un campionato difficile“.
Poi Fink si è soffermato sulle strutture del Sudtirol: “C’è stata una crescita infrastrutturale importantissima. Soprattutto la costruzione del centro sportivo che è stata la base del nostro lavoro. E’ a dieci minuti da Bolzano e sei dentro il bosco. Poi c’è la casa della squadra, sala stampa, sauna, piscina, palestre, spogliatoi e spazi per il settore giovanile. C’è un contatto stretto tra società e squadra, si pranza tutti insieme come una famiglia. L’entusiasmo dei tifosi va sempre aumentando, grazie ai risultati che facciamo. Si percepiva che in una provincia come quella di Bolzano ci si stava appassionando per il calcio. C’è una grande squadra di hockey a Bolzano, ma ci sono tantissime persone che amano il calcio. L’identità, lo spirito e la volontà di fare calcio ha portato la gente al Druso.”
“Ci sono un sacco di giocatori forti in prima squadra. Sicuramente Marco Curto lo vedremo in Serie A prossimamente. Davi ha fatto una crescita importante e un fisico da categoria superiore, è migliorato un sacco grazie alla guida del nostro staff. Merita questa occasione di farsi vedere in Serie B“. Dai suoi compagni al momento dell’addio al Sudtirol: “Non sapevo della sorpresa che mi ha riservato la squadra. Salutare in questo modo è stato un riconoscimento incredibile che non dimenticherò mai, capisci in questi momenti che hai fatto qualcosa di buono. Mi sento voluto davvero bene. E’ stata una cosa che fa tantissimo piacere“.
“Javorcic ha dimostrato di essere un grande allenatore, tutti insieme abbiamo fatto un lavoro incredibile sia a livello comunicativo e sia a livello tattico. E’ stato impeccabile. Numeri record in questa stagione. Si sa che un allenatore può avere delle offerte che non si possono rifiutare. Sicuramente conoscendo il nostro DS Paolo Bravo che conosce le dinamiche, non sarà sorpreso di questa offerta perché Javorcic se l’è meritata.” Dopo l’addio di Javorcic è stata posta sul tavolo l’ipotesi di Leandro Greco nuovo allenatore per la prossima stagione: “Greco? Impressionante, è stato un nostro compagno l’anno prima. E’ stata la sua prima esperienza da allenatore e sono sicuro che diventerà di grande livello, uno di quei profili su cui punteranno le grandi squadre. Ho avuto tanti allenatori forti e in lui vedo questo talento che ho visto in Paolo Zanetti o in Giovanni Stroppa.”
Un amore sbocciato all’età di 11 anni quello di Hannes Fink che si racconta: “Io vengo da un paese vicino a Bolzano, giocavo a hockey e sciavo. Fausto Grandi mi ha scoperto e ha spiegato in che mondo stavo entrando e mi ha convinto a fare gli allenamenti. Mia mamma mi portava a Bolzano tutti i giorni e mi sono convinto a giocare a calcio.” Poi uno sguardo sul passato: “L’allenatore con cui sono più legato? Con quasi tutti mi sono lasciato benissimo. Mi ricordo Aldo Firicano che mi ha buttato dentro e che mi ha portato in prima squadra. Alfredo Sebastiani, il mio allenatore nel settore giovanile e allenatore del Sudtirol nel 2010 con la vittoria della C2. Poi non dimentichiamo Giovanni Stroppa, Stefano Vecchi, Paolo Zanetti che stravedeva per me, William Viali e Ivan Javorcic, tutti allenatori importantissimi per me e la mia carriera.“
“Il mio successore potrebbe essere Fabian Tait, un ragazzo straordinario che veste questa maglia da molti anni e sarà un grandissimo capitano. Ci sono state 2-3 volte che ho valutato se andare via, con offerte economiche più importanti da squadre di C e di Serie B, ma era sempre netta la scelta di restare a Bolzano. Non ho rifiutato il Real Madrid, però ho fatto scelte molto alla pari. Mi mancherà tantissimo lo spogliatoio e la partita con l’adrenalina che ti dà e che non vivrò mai più. Ho una grandissima voglia di iniziare un nuovo percorso e farlo con grande qualità.”
Fink si sofferma sui ricordi più belli della sua carriera al Sudtirol: “Ricordo con grande affetto la vittoria della Serie C2 nel 2010. Gli ultimi giorni sono stati molto belli. La squadra voleva farmi piangere tutti i giorni (ride) ma sono stati dei momenti indimenticabili. Abbiamo fatto una grigliata dove ho spiegato la mia decisione e vedevo i miei compagni emozionati, imbarazzati per questa situazione, ma felici. Già da quest’anno avevamo capito che potevamo ambire alla promozione e sentivamo determinati miglioramenti. Quando abbiamo iniziato a giocare e dominare nei 90 minuti, con una rosa importante, già dall’inizio avevamo l’obiettivo di vincere il campionato“.
“Padova-Palermo? Beh è difficilissimo da dire con una storia importantissima. Il Padova lo conosco meglio perché è stata la nostra diretta rivale per la promozione in Serie B. Il Palermo sembra che sta volando con 30.000 persone a seguito. E’ tostissimo capire chi andrà su“.
Poi chiude con il futuro immediato in Serie B alla prima storica partecipazione per la società biancorossa: “Bisogna essere pronti per affrontare questo nuovo mondo a livello sportivo e amministrativo. Sarà un grandissimo esame la Serie B, con l’obiettivo di salvarsi. Pian piano poi bisogna migliorarsi, ma prima la salvezza. Ci sono le basi per fare bene“.
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